ANNUS DOMINI MMXIV - IL CIECO NATO
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Il Vangelo secondo Giovanni, l'ultimo dei Vangeli canonici, oggi ci ha presentato la vicenda grande e mirabile del cieco nato.
In queste pagine noi troviamo la maggior parte degli elementi innovativi nella lezione di Gesù di Nazareth.
Alle tante e forsennate domande dei Giudei equivalgono altrettante lodevoli e magistrali risposte di chi a Gesù credeva, incorniciate da due risposte dello stesso Gesù.
- I Giudei domandano chi abbia peccato, se il cieco o i genitori del cieco, perché egli nascesse così. E qui apriamo il capitolo del paganesimo delle religioni antiche (Ebraismo compreso) secondo il quale se uno è nato cieco o zoppo o con qualche disabilità fisica o mentale c'è il peccato di mezzo.
Pregiudizio arrivato, attraverso i secoli, sino a noi, ai nostri giorni in alcune parti d'Italia e che oggi cambia veste ma rimane comunque presente. Non si sente di persone disabili picchiate? Non si sente di persone disabili non aiutate dalla società? Non sono le persone disabili alcune volte emarginate?
(Anche se molto per loro è stato fatto ed è giusto ricordarlo?).
Gesù, quindi, smonta il ragionamento antico e la vecchia categoria del peccato. Non è per peccato che egli è nato così - non è per difetto e non è per mancanza di nessuno - ma è per aggiunta, è perché siano manifestate in lui le opere di Dio!
Qualcuno che si perita di giudicare il Cristianesimo (il che sarebbe operazione culturale prima che religiosa, se si leggessero e si approfondissero le letture), mi ha detto: allora, meglio nascere storpi o monchi? Meglio nascere con qualche deformità? Meglio nascere così, cosicché potremo dire "sono nato così, Dio mi ama!", "Dio ha voluto che nascessi così".
Tale ragionamento, tuttavia, è così lontano non dico dalla teologia di Cristo ma dico dalla semplice comprensione testuale che lascio al mio lettore di dire se considerazioni siffatte non siano fotocopiature del discorso dei Giudei...
- Gesù, dunque, compie il miracolo di ridonare la vista al cieco.
- I Giudei e coloro che rivedono il mendicante che vede perfettamente, oltre che meravigliarsi, quasi non lo riconoscono, cosa per lo meno singolare. Si tratta di lui? Di uno che gli somiglia?
- GIUDEI. PRIMA DOMANDA AL MIRACOLATO- I Giudei chiedono una prima volta al cieco ora vedente se fosse lui il cieco di poco prima.
- GIUDEI. SECONDA DOMANDA AL MIRACOLATO - Chi ti ha ridonato la vista?
- I FARISEI. TERZA DOMANDA AL MIRACOLATO - Il cieco replica ciò che ha già detto.
- I FARISEI - QUARTA DOMANDA AL MIRACOLATO - Chi è per te questo Gesù? Il miracolato risponde che per lui è un profeta.
- GIUDEI - QUINTA DOMANDA, AI GENITORI DEL MIRACOLATO - Risposta imbarazzata e impaurita dei genitori che, molto cautamente, confermano solo che il loro figlio è nato cieco ma chiedono di interrogare lui: ha già l'età.
- GIUDEI. SESTA DOMANDA, AL MIRACOLATO - Il miracolato replica, annoiato, di avere già risposto a queste stesse domande ed anzi risponde chiedendo "Volete diventare suoi discepoli". Quelli si arrabbiano e lo accusano di essere egli un discepolo di quel Gesù mentre loro sono discepoli di Mosé.
- RISPOSTA DEL MIRACOLATO - Lo stupore è che non sapete nulla di lui e lo giudicate (cosa sempre attuale, criticare ciò che neppure si conosce!). Se non fosse stato un uomo di Dio non avrebbe potuto nulla. Invece, quest'opera lo fa uomo di Dio. Questa risposta coincide con un altro luogo del Vangelo in cui Gesù prega chi è vicino a non credere a lui ma alle opere che egli compie! Perfetto sillogismo, diremmo!
- GESù INTERROGA IL MIRACOLATO
- IL MIRACOLATO RISPONDE CON UN ATTO DI FEDE
- FARISEI. DOMANDA A GESù.
- RISPOSTA DI GESù. Chiusura del cerchio. Se foste cieci non avreste peccato. Un nato cieco non è un peccatore. Gesù spezza le catene di alcune illogicità del pensiero antico. Perché dite di vedere non vedete. La supponenza dei Farisei, la loro migliore virtù portata all'eccesso, diventa il loro stesso limite. Lezione di vita, come sempre!