Il Cristianesimo: fede, tradizione e ignoranza
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Il Cristianesimo è stato un annuncio così rivoluzionario e nuovo, a livello etico-morale, sociale, psicologico, letterario-intellettuale, filosofico.
La diffusione del Cristianesimo, attraverso il sangue di martiri e santi dei primi secoli, in una Chiesa povera, umile, che si nascondeva ma che credeva profondamente, tanto da donare ognuno la propria vita per sigillare la fede in Cristo, la diffusione del Cristianesimo ha fatto sì che l'Impero Romano crollasse e al tempo stesso si eternasse.
La Chiesa, da fede, è divenuta tradizione, per fortuna e purtroppo anche politica. Per fortuna, perché attorno alle Chiese gli abitanti resistettero alle invasioni barbariche riuscendo a convertire i popoli barbari. Purtroppo, perché l'eccesso di potere per vescovi e Papi divenne abuso, arbitrio, faida di elezione tra le grandi famiglie cittadine.
Questa tradizione della Chiesa, pure, si è trasmesso nei secoli e nei millenni, attraverso il culto dei morti, il culto eucaristico, il culto dei Santi, ma anche la conservazione del latino e dei libri antichi, il continuare la cultura classica (anche in contesti locali), stimolo per l'arte, ecc...
Oggi la società europea e italiana non è più "cattolica" e né "cristiana".
Cristiana lo è stata molte volte con molti Santi!
Cattolica lo è stata in una ipocrisia quotidiana e nel contraddirsi della vita di tutti i giorni, quando consacrati e non, dicendosi cristiani cattolici, tutto facevano tranne che il Cristianesimo.
Il punto è che oggi non si è cristiani e basta. Il perché? Perché Dio non esiste, perché... perché...
Non si sa il perché, perché non si studia e non si conosce. Di Teologia, di Religione, di Storia. E si vuole che io non creda perché un secolo presuntuoso, vanitoso e ignorante dice di non credere? Perché ci abbandoniamo a questo secolo e a questa sufficienza comune piuttosto che studiare per capire e poi scegliere, liberamente ma dopo sofferenza, dopo ricerca, se credere o non credere.
Questo mi ferisce dell'acuirsi dell'ateismo. Il grado di ignoranza della gente, in media.