Le forti parole del Papa in favore dei carcerati ma anche un'analisi della condizione morale del perdono cristiano
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Oggi, 23 Ottobre 2013, il Papa (nella consueta udienza del mercoledì in Sala Nervi) ha ricevuto i cappellani che lavorano in carcere per alleviare le sofferenze dei detenuti.
Il Papa ha detto:
Potete dire loro questo: il Signore è dentro con loro; anche Lui è un carcerato, ancora, eh? Dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, di tante ingiustizie che sono facili per punire il più debole, no? Ma i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque, no? Nessuna cella è così isolata da escludere il Signore, nessuna: Lui è lì, piange con loro, lavora con loro, spera con loro".
Ora, questo discorso semplice ma efficace, questo discorso comune del "prendersela sempre con i pesci piccoli e lasciare stare i pesci grossi" spiazza, se si pensa che a farlo è il Papa stesso e non un uomo all'osteria alla quinta pinta.
Credo che Papa Francesco stia facendo discorsi nuovi e potenzialmente rivoluzionari. Ha un linguaggio intrapopolare e un eccezionale senso della misura della parola.
Pure il discorso sulle carceri in genere e quelle italiane in particolare è un discorso lungo e complesso che sintetizzerò così:
- Alcuni partiti-sceriffo sono contro le amnistie e gli indulti (Lega Nord, Fratelli d'Italia ecc...);
- Alcuni partiti-propaganda sono a favore (Sinistra e Libertà ecc...);
- Il Presidente della Repubblica sbraita da parecchio per rimettere in libertà dei delinquenti perché lo stato delle carceri è di assoluta indegnità;
- Il Papa è la voce più autorevole a favore di indulto o amnistia;
Cosa penso io di tutto questo?
Che cristianamente bisogna ridare possibilità di redenzione a tutti (o quasi tutti, vedi reati particolarmente efferati) e che si deve tentare di recuperare il peccatore.
Pure, da parte del cattolicesimo è stata introdotta l'idea - non cristiana né evangelica - di pensare che il processo di nuova vita, di nuova vita in Cristo sia
PECCATO
PERDONO
NUOVA VITA
(che poi spesso è solo un ritorno alla vita precedente o tentativo di allontanarsi da essa prima di restarne nuovamente irretito).
Invece il Cristianesimo segue un'idea totalmente diversa, sino a prova contraria:
PECCATO
PENTIMENTO
PERDONO
NUOVA VITA
Senza il pentimento, il delinquente tornerà a delinquere: il ladro a rubare, il violentatore a violentare...
Perché molti reati, nelle nostre società, sono commessi da pregiudicati?
Questo è il senso cristiano della redenzione e della salvezza in Cristo.
Con questa rivoluzionaria Parola, anche un pericoloso criminale che passerà la sua vita in una stanza grigia, guardando la luna dalle sbarre, anche quel pericoloso criminale potrà salvarsi se si pente. Pentirsi, però, vuol dire morire al peccato, risorgere, stare così male da toccare un limite oltre il quale non si torna e sforzarsi, anima e corpo, per recuperare la voce morale dentro l'anima che durante il crimine è stata repressa.