(Dedicato ai miei ragazzi, perché in questi tempi tanto oscuri capiscano presto i valori più importanti della vita, scorgano la luce e si impegnino per un mondo migliore!)
La Shoah
Shoah significa in ebraico distruzione, catastrofe.
Olocausto, invece, indica il sacrificio rituale di animali che gli Ebrei (e tutti i popoli antichi) compivano al Tempio.
Con Shoah e/o Olocausto ci si riferisce alla più sanguinosa, crudele e criminale pagina della Storia dell'umanità, avvenuta tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta e che vide la morte di 6 milioni di "Ebrei". Vedremo come sotto il nome di "ebrei" troviamo una delle più disastrose incomprensioni della Storia.
Anzitutto, bisogna affermare che l'antisemitismo (odio verso i semiti, cioé il popolo "ebraico", è antico e viene dalle lotte nella Palestina del 1800 a.C., ai tempi di Mosé e Giosué), quando, cioé, gli Ebrei tornano dall'Egitto nella loro terra.
Poco dopo la morte e resurrezione di GESù CRISTO, ebreo, nato da ebrei, vissuto tra gli Ebrei come uno di loro, anche se di saggezza, facoltà e amore da Figlio di Dio, il Tempio di Gerusalemme è stato distrutto e con esso l'intera città e gli Ebrei, dal 70 d.C. non hanno più avuto una patria e si sono dovuti allontanare nelle regioni limitrofe.
La DIASPORA è stata, per loro, sempre motivo di malinconia e rimpianto.
Da allora, gli Ebrei sono diventati italiani, francesi, tedeschi in base a dove avevano scelto di vivere (o dove erano stati accettati).
Pure, con il rafforzamento del potere e del prestigio della Chiesa (una Chiesa che passato i primi secoli di martirio era divenuta potere politico), l'antisemitismo si è alimentato dell'accusa di deicidio e ha fatto in modo, soprattutto nei momenti più oscuri del Medioevo, di dare la caccia agli Ebrei.
La prima comunità stabile di appartenenti a questo popolo si radunò, però, solo attorno all'anno 1000 a Venezia, in un quartiere denominato GHETO.
Per tutti i secoli avvenire essi saranno concentrati in zone della città a loro dedicate che, nel corso del tempo, saranno murate e alle quali si accederà per cancelli che di notte venivano chiusi. Come nella città del Papa, Roma, a cui Giuseppe Gioacchino Belli dedica tanta e così ironica testimonianza.
Fino a quando, nell'Ottocento, con l'affaire Dreyfus (1894, uno dei tantissimi casi nei secoli rincorsisi) non si è giunti alla figuraccia che testimoniava la gratuità e pretestuosità di certi atteggiamenti discriminatori nei confronti degli Ebrei.
Proprio in seguito alla consapevolezza di un ebreo in particolare, Theodor Herzl, avvocato che pubblicò il Der Judenstaat (Lo Stato ebraico, 1896), si fondò il Movimento sionista (1897) di cui egli stesso divenne Presidente. Il Sionismo è la corrente di pensiero che rivendicava agli Ebrei il ritorno ad avere una patria, patria che doveva essere necessariamente la terra da cui, milleottocento anni prima, essi erano stati cacciati.
Pure l'antisemitismo era un comodo casus belli per sfogare la frustrazione dei popoli per quelle democrazie traballanti che in Italia e in altre nazioni europee non riuscivano a tenere testa ai tempi.
Un nuovo momento in cui la Storia concentrò l'odio verso gli Ebrei furono, quindi, gli anni Trenta. Nel 1938, più precisamente. In una notte di quell'anno, in particolare.
La famigerata Notte dei cristalli, quando si distrussero, incendiarono e rovinarono migliaia di negozi gestiti di ebrei in tutta la Germania. Era la notte tra il 9 Novembre e il 10 Novembre 1938, appunto.
Quel fatto grave era solo il preambolo di quel che sarebbe avvenuto. L'orribile crimine della Shoah fu un progetto senza alcuna giustificazione, senza alcun senso, senza alcun fondamento. E questo "senza" rende l'azione, ogni azione, un'azione criminale.
Certo, la giustificazione, all'epoca, era stata trovata con l'assurda accusa di complotto attraverso il quale gli Ebrei (i più ricchi al mondo) avrebbe dominato il mondo intero (progetto stranamente imputabile - con ragioni storiche inoppugnabil- proprio a quei Nazisti che facevano del proprio motto "Deutschland uber alles" un vanto!).
Certo, il senso si trovò nell'incameramento dei beni (immobili, mobili, artistici, eccetera) degli ebrei di Germania.
Certo, il fondamento sarebbe stato, nella pubblicistica ufficiale, un mondo più pulito (fatto aberrante se si crede che per "ripulire il mondo" - operazione già concettualmente difficile da immaginare - si crede di doverlo fare sterminando un intero popolo).
Già i vari interventisti ante Prima Guerra Mondiale avevano asserito che la guerra fosse la "sola igiene del mondo", al contrario della voce del Papa che scriveva trepidante di fermare "l'inutile strage".
Pure, arriviamo al punto: la Soluzione finale era il piano per distruggere e cancellare dalla faccia della Terra il popolo ebraico.
Gli errori storici commessi sono parecchi:
- in primis, un errore incredibile: si legga la prima pagina del Corriere della Sera dell'11 Novembre 1938 (stranamente subito dopo i fatti della Notte dei Cristalli).

Le leggi per la difesa della razza... titola il quotidiano, il quale aggiunge Sommario che, all'interno si tratterà de "la definizione di "ebreo".
Si parla prima di RAZZA e poi di EBREO.
Tutti sanno che:
ISRAELE indica lo Stato (come dire ITALIA);
ISRAELITA equivale ad "appartenente allo Stato di Israele";
EBREO indica la fede (sta a dire CRISTIANO, MUSULMANO);
Può esistere, dunque, una razza ebraica?
Esiste una razza cristiana? Una razza musulmana?
Corriere della Sera.
Con tutta la cultura dell'epoca.
Pensiero dominante.
Un errore storico, antologico (di comprensione dei testi, roba da scuola media di oggi).
Riprova di quanto detto sono:
a) il fatto che Ebrei non avevano uno Stato da 1800 anni e per 1800 si sono integrati nelle culture dei popoli che li hanno accolti (bravi mercanti come loro, dove trovarli?) e si sono mischiati (matrimoni misti non erano consueti ma ci sono stati), hanno mischiato il proprio sangue con quello altrui;
b) il fatto che ...