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ANNUS DOMINI MMXII - La messa di rito cattolico

"Ite, missa est!" (Andate, la celebrazione è finita!).

Il termine missa (messa) si riferisce alla celebrazione che alcune chiese cristiane (Cattolica, Ortodossa, Luterana ecc...) celebrano come momento di riflessione/dialogo quotidiano/settimanale con Gesù Cristo, Figlio di Dio.

 

La tradizione dell'Eucaristia (da Eucharisto - ringrazio grazie, ringrazio) ha radici nella rievocazione dell'Ultima Cena fatta dagli Apostoli di Gesù.

Successivamente si sono avute aggiunte e omissioni che ne hanno cambiato assai poco il carattere fondamentale. Una svolta epocale fu rappresentata, invece, dall'esigenza di Riforma della Chiesa messa in atto dal Concilio Vaticano II (1962-1965) attraverso il quale si arrivò alla redazione del Nuovo Messale del 1970.

 

Oltre a canti, preghiere e formule, la maggiore rivoluzione del Nuovo Messale consiste nel fatto che:

a) il sacerdote NON dà più le spalle ai fedeli, ma si mette di fronte a loro.

Così aumenta la partecipazione e il fedele diventa co-celebrante.

 

 

b) la messa NON è più celebrata in latino, con formule ripetute a memoria dal popolo, ma non sentite; la messa celebrata nella lingua nazionale è altro motivo promotore di partecipazione;

 

 

La Riforma Litugica del 1970 informa la messa di oggi.

I momenti della messa sono:

PRIMA PARTE

L'Introduzione

Essa è costutuita da:

  • L'ANTIFONA, cioè il segno della croce e la prima formula che premette al rito

 

  • L'ATTO PENITENZIALE, la formula con cui il fedele si pente, riconosce i propri errori e così chiede alla Misericordia di Dio il perdono dei suoi peccati. Qui c'è una grandissima lezione di Cristianesimo, per cui prima il fedele offre a Dio il PENTIMENTO e poi Dio offre il PERDONO. Il perdono è offerto da Dio a tutti, ma dopo un reale e sentito pentimento (che richiede una Conversione, un mutamento di vita!);

Signore, Pietà (KYRIE, ELEISON)

Cristo, Pietà (CHRISTE, ELEISON)

Signore, Pietà (KYRIE. ELEISON)


  • Il GLORIA A DIO NELL'ALTO DEI CIELI (GLORIA IN EXCELSIS DEO)

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Gli uomini di buona volontà sono i beati (vd. Discorso della montagna di Gesù).

La pace in terra risponde alla gloria nei cieli.

Gli attori sono gli uomini che lodano Dio.

 


Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

La messa stessa è il "rendiamo grazie".

LODE Lodare Dio significa pregarLo/parlarGli/dire che Egli è il centro della vita/riconoscerLo;

BENEDIZIONE Dire bene, avere per Lui parole filiali;

ADORAZIONE  Attenzione! Adorazione è diverso da Venerazione; gli dèi pagani venivano "venerati", erano oggetti, statue, animali a cui si attribuivano particolari facoltà per cui c'era una sottomissione a quel loro potere, Dio invece si adora, cioè si ama nella maniera più elevata possibile. Non c'è timore ma amore a muovere questo tipo di relazione DIO- fedele.

GLORIFICAZIONE (Vd. Vangelo di Giovanni) Gesù dice di sé che ha sempre glorificato il Padre e il Padre Lo glorifica e Lo glorificherà sempre!

Come Gesù glorifica ed è glorificato, così il fedele che ama Dio con cuore puro entra in comunione con il Suo Spirito e quindi viene riempito di Gloria divina, quella facoltà massima di amare e di conoscere la Verità (nei limiti umani!).

RENDERE GRAZIE Eucharisto, la messa stessa...

la ragione è la Gloria immensa di Dio

 

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,

Appellativi riferiti a Gesù. Analizziamoli un attimo:

SIGNORE - Nell'Antico Testamento riferito a Dio, Gesù ha lo Spirito di Dio, è Dio, dunque è Signore;

FIGLIO UNIGENITO -   (I Cattolici ammettono la Trinità, cioè l'esistenza di Dio che è sceso in corpo umano - Gesù - ed è tornato al cielo lasciando in testamento il Suo Spirito Santo!

Dunque Dio è la Prima Persona, diventando Gesù si ha la Seconda Persona e lo Spirito che Gesù risorto lascia agli Apostoli e a tutti gli uomini è lo Spirito di Verità, lo Spirito Santo!)

Ammettendo la Trinità, Gesù è Dio incarnato nel corpo di un uomo, Figlio unigenito (non a caso nel Credo si dice che Gesù è "generato non creato della stessa sostanza di Dio").

GESù CRISTO il greco Christos equivale all'ebraico Messiah: l'unto (dunque, unto dello Spirito di Dio).

SIGNORE DIO Si ribadisce il primo appellativo, cioè che Gesù è Dio! Repetita iuvant (sed non necessant...).

AGNELLO DI DIO gli Ebrei sacrificano gli Agnelli a Dio, nella Pasqua, e li mangiano; Gesù è l'Agnello di Dio, cioè Dio stesso che toglie il mondo dal peccato, si sacrifica per gli uomini, perché essi vincano il peccato mediante l'esempio del Suo sacrificio e del Suo amore!

FIGLIO DEL PADRE Altra ripetizione del "Figlio Unigenito".

In particolare questa è significativa: in ebraico "Figlio del Padre" era uno dei tanti appellativi dei vari capipopolo rivoltosi che volevano cacciare i Romani e liberare Israele.

"Figlio del Padre" in ebraico si traduce come "Bar Abbà"... cioè Barabba!

Per questo qualche studioso ha cercato una coincidenza tra Gesù e Barabba. Se Gesù era chiamato Gesù Barabba (cioè Gesù Figlio del Padre) può essere che il processo davanti a Pilato non avesse due imputati ma uno solo e che dunque Gesù sia un sedizioso... Fantasie! Basta, dopo Duemila anni, prendere i Vangeli e leggerli, anziché tirare fuori queste illazioni. Non c'è una parola che inviti alla violenza, neppure una!

In generale Bar Abbà era uno degli appellativi "messianici" che il popolo di Israele aspettava di attribuire all'inviato di Dio!

(Così come, dopo la morte di Gesù, per Simone Bar Khocba, Simone Figlio della Stella, che a differenza di Bar Abbà è già meno messianico e più nome di guerra...).

 

tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

TOGLIERE I PECCATI -                AVERE PIETà (MISERICORDIA) SEDERE ALLA DESTRA DEL PADRE

TOGLIERE I PECCATI - ACCOGLIERE LA SUPPLICA DELLA COMUNITà

 


Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Amen.

Altri appellativi:

IL SANTO (di DIO)

Il SIGNORE  (vedi sopra)

L'ALTISSIMO Altro potente appellativo del Signore Dio nell'Antico Testamento;

 

 

SECONDA PARTE

Liturgia della Parola

La "leitourgia" significa "azione del popolo", l'azione del popolo che celebra Dio per i Cristiani.

Liturgia della Parola è la parte della Messa in cui si leggono i testi sacri e si riflette su di essi.

 

Le letture cambiano a seconda del Tempo Liturgico (la divisione dell'anno secondo il calendario delle feste cattoliche - AVVENTO- NATALE- EPIFANIA - QUARESIMA - PASQUA-PENTECOSTE- TEMPO ORDINARIO...)

Comunque le letture sono tre:

A) Un brano dell'Antico Testamento (la Parola di alcuni profeti);

B) Un brano delle Lettere di alcuni Apostoli o degli Atti degli Apostoli;

C) Il Vangelo (a seconda di una scansione triennale che predilige il focus su un evangelista in particolare ANNO A, B o C);

 

Dopo la predica del consacrato (OMELIA) , che spiega il Vangelo e le Scritture.

 

Dopo l'Omelia, c'è il CREDO.

A questo punto, LA PREGHIERA DEI FEDELI - unico spazio nella celebrazione in cui si prega in particolare per la comunità locale (altrimenti la Messa è una celebrazione universale).


TERZA PARTE

LITURGIA EUCARISTICA

 

Antifona alla Comunione

 

COMUNIONE - L'Eucarestia, il popolo mangia il Corpo e beve il Sangue di Gesù Cristo;

Questo è il centro della Messa. Durante la consacrazione dell'ostia, lo Spirito di Dio vivifica il popolo con il rito della comunione riempiendo di Spirito il fedele.

Lo Spirito è Cristo, che agisce nel fedele stesso che è scosso, vibrante, sente e avverte la Presenza di Gesù Cristo dentro di sé.

Questa rievocazione dell'Ultima Cena è il momento in cui Cristo Gesù affida agli Apostoli il compito di seminare nel mondo la "buona novella" che Egli (Dio) salva il mondo.

Prendere l'ostia, allora, fa di ogni fedele il discepolo che diventa Apostolo (inviato) nel mondo, nella sua quotidianità, nella famiglia, nell'ambiente di lavoro, tra gli amici. Inviato a testimoniare Cristo con la sua vita beata, promotrice di pace e di amore, di fratellanza (tra popoli, con fedeli di altre religioni ecc...).

 

Dopo la Comunione.

 

BENEDIZIONE FINALE