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Sonetti sur Conclave 2013SONETTI SUR CONCLAVE 2013
ER PAPA, CHI è?
Chi è sto Papa che mo tutti vonno e che pare che c'è lui tutto s'aggiusta? Nun è certo sarvatore der monno sibbè che quanno c'è semmai lo sfrusta!
Quinni chi è? Dicheno che ponno li cardinali avé dua sola gusta: o 'n pastorello che ce parli tonno o 'no scuriale che pesi le busta!
Trattanno qua se more d'attentati, se perde fede in Dio, se biastima, se venne a callo e se tradisce ar gelo.
Er Papa è 'n omo che se fa Vangelo, parla, fa, move, viaggia, aiuta, rima, pe' fa de Cristo tutti 'nnamorati!
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ER SOR VITO PAPA
"Vito, Vito, Vito..." sai che penzere aritrovasse sotto a Dio criatore che li cardinali eleggheno a pasciere propio a me che so riformatore?
Tutti s'arzeno, er cerimoniere s'enchina e me chiama piscatore. Poi doppo tutte ste smorfi'e magnere: "Che voi fa pe' Nostro Signore!".
"Vojo fa quello chedisse e fesce!" Primmo, scaccià li traditori, fa fa messa a 'na sora, pijamme
a petto l'Iorre, cammià li peccatori, sta tra poveri, storpiati e, si ariesce, doppo de questo ristà su le gamme!"
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ER SOR VITO CARDINALE
Si fuss'io in Corcrave stamattina, sor Giuacchino mio, a come posso me leverebbe lo zucchetto rosso e farebbi a l'antri st'antra lezioncina:
"Alò, frati, sta 'a Chiesa è piccolina: in Occidente pare 'n paradosso e in Africa, in Asia, indove è mosso er Croscefisso cià boja e acciarina.
Li preti-sorci toccheno regazzi, le sore so trattate da zitelle, li fedeli, pe Dio, so' tutti stracchi.
Mo o ce vestimo tutti co li sacchi e famo 'n Papa a petto de le stelle o qua, si gira er vento, sa', so XXX.
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ER CONCRAVE NOVO
Si famo ch'ir Concrave è robba seria, e no 'na campagna che promette de levà le tasse e toje la miseria co le comparsate su LaSette!,
allora dovemio pensa' all'emisferia de le genti cristiane poverette che Gesù Cristo pe loro è na materia da trattalla sette giorni su sette.
Allora er Santo Padre novo novo che volesse arifà, a bontà sua, come fesce Gesù ai peccatori
doverebbe da fa dua cosa dua: primmo, cammià a nido er covo, poi sarvà anime da li confessori.
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ER SANTO SPIRITO SANTO
Oggi li pastori de la Romana Chiesa l'inchiudeno tutti dentro la Cappella indove Iddio, Adamo e Cristo abbella da cinque secoli de l'omo 'a pretesa.
Si lo Spirito de Dio nun fa na scesa e nun disce a chi sta barchetella avoja a rivotà, a fumatella sarà de pesce nera e senza spesa.
Speramo che nessun là dentro pecchi, che siino l'interessi der Vangelo e che er Papa novo sia er più bello!
Chissà se lo Spirito riverà da Castello! Chissà chi de quelli crede ar celo! Pregamo che lo Spirito c'azzecchi!
--------------------------------------------------- ER PRINCIPIO DER CONCRAVE
Da quanno Geso diette 'e chiavi a Piero ce stato sto gran santo passamano prima de stenti, de diugiuni e mano, doppo de ori, de capocce e clero.
Ma er principio der Concrave, pe vero, sarebbe a fa er povero cristiano, a chi te urla de parlaje piano, nun trafficà sesterzi, esse sincero...
Insomma a sto giudizio a la Sistina de cento e più montoni che ce vanno ne dovressimo annà le deta de le mano.
Si nun capeno mo, nun caperanno! Si vonno sarvà er posto der sovrano ciannò da mette più de melanina!
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ER PAPA CH'A DA VENì
Mo che quer Papa Bonidetto è ito già so a Roma quell'antri zucchetti pe' capì er fatto che nun s'è capito si ar Papato c'ammanchino l'addetti.
Sibbé ch'ir monno s'è mejo smarito, ce vorrebbe 'n Papa pe li poveretti: der viettenamme o un poco scurito basta che tenghi a sede li capetti.
Metti che esce mo 'n americano? Co' Obbama presidente e puro er Papa ciaveranno le scrociate benedette!
- Pe me ce vo' uno senza capa...- - Io sto a uno che fa tutti a fette...- - Basta ch'a cojoni è luterano!-.
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'N ANTRO PAPA COSì, MA DIVERSO
Mo disce che li cardinali stanno a parlà de Dio: e questa è nova! Doppo de che de li guai che stanno e doppo ancora chi po' sta a la prova.
Ciaveranno giudizio, ciaveranno? Speramo che dall'arto er Santo piova! A me si è buddhista o musurmanno basti che facci fa a la Chiesa l'ova!
Capimose: forse nun sarà tonno! Forse nun parlerà tiricolore! Ma basti che n'intoppi ma aricuci.
Fa novo co' nciorcinato monno parlà cor povero e cor governatore e poi che li pedofili l'abbruci!
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Senza Papa, senza governo e altre notizie di inizio 2013Quest'anno di appena due mesi passerà alla storia d'Italia come "rivoluzionario".
SENZA PAPA
Le dimissioni annunciate nel Concistoro dell'11 Febbraio ed esecutive dal 28 Febbraio 2013 hanno "rivoluzionato" la storia della Chiesa. Teorie complottiste a parte, pur credendo che ad un uomo di quasi 86 anni le forze per viaggiare e rimanere lucido possano venire meno, il gesto di Ratzinger è anche sprone contro i personalismi nella Chiesa. "La Chiesa non è mia né vosta ma è di Cristo!" è uno dei suoi ultimi messaggi. Questo gesto dice che: A) l'idea di Papa deve essere attuale e attuale, nel Terzo Millennio, vuol dire dinamico, cosmopolita, poliglotta, attento al sociale, attento all'autenticità evangelica, viaggiatore, a tempo ipersonico di Facebook e di Tweet; B) non è il Papa sacro ma la Chiesa, cioè la comunità di fedeli; troppe volte la Chiesa è stata un possesso personale (e questo perché per secoli è stata "italiana" più che "cattolica - universale"). Ratzinger=Lutero! C) il fallimento di un Pontificato può anche derivare dalle "colpe" del Papa ma sono di tutti. Soprattutto se il Papa (pure il comandante) deve trovare ostilità così profonde tra i suoi. Messaggio alla Curia, dunque, che non vuole affrontare, probabilmente, temi scottanti come gli scandali sessuali, dello Ior e di Vatileaks. D) vista l'ostilità Ratzinger offre la possibilità di una svolta rimettendosi al Conclave. Toccherà ai cardinali elettori scegliere il destino della Chiesa. Se si lasciano guidare dallo Spirito Santo, sapranno che il prossimo dovrà avere una personalità e una santità se possibile superiore ai predecessori. SPERIAMO E PREGHIAMO!
SENZA GOVERNO Elezioni politiche 2013, il cui motto potrebbe essere Quod erat demostrandum. Si capiva che la pletora di partitucoli avrebbero nociuto alla democrazia, frazionando in migliaia di interessi locali le preferenze. Si sapeva del declino di partiti come la Lega. Non si sapeva ma si poteva solo sperare ad una novità così positiva come la sparizione di personaggi politici dalla ventennale sciacallagine. A queste delusioni/liberazioni si aggiungono i vinti Ingroia-Di Pietro e Monti-Casini. Berlusconi recupera e pensando a da dove è partito e pensando che con qualche mese in più di comparsate televisive, urla sotto i denti, lettere di annuncio di restituzione dell'Imu (che è come un puttanaggio civile, ti ridò 300-500-1000 euro di Imu e mi voti!), con qualche mese in più di campagna elettorale avrebbe potuto addirittura vincere... Bersani era il designato vincitore ed ha vinto come coalizione ma perso come partito. Insomma ha vinto una vittoria di Pirro. Ha vinto ma perso. Anzi, ha perso vincendo. Cioè, non ha vinto. Come abbia potuto compiere questo miracolo elettorale di perdere 10-15 punti percentuali in pochi mesi, nessuno sa.
Il vero vincitore della campagna elettorale è un outsider, ma quod erat demostrandum... Grillo ha fatto la campagna elettorale nelle piazze, non nei palasport o nei centri congressi! In più, ha evidenziato la sconfitta della politica italiana con interpreti ignobili, corruttori-corruttibili, infami, ladri, ignoranti, beceri... Ha chiesto nuove facce. Ha candidato giovani e giovanissimi. NON SI è CANDIDATO! Ha punti di programma discutibili (come la posizione sul referendum antieuro ecc...) ma anche propositi lodevoli come l'incentivazione delle fonti di energia rinnovabile ecc... La politica italiana ha subito una forte scossa con queste elezioni. I vecchi politici, sordidi e di poca intelligenza, non hanno saputo capire il cambiamento. Il cambiamento si deve a M5S e il M5S si deve alla crisi e la crisi (in queste condizioni) si deve all'inoperosità, ai broghi, agli intrighi, alle collusioni di vent'anni di NON politica.
ALBERTO SORDI, UN GRANDE ITALIANO, POCO COMMEMORATO MA MOLTO AMATO!
LA METROPOLITANA DI BRESCIA (MARZO 2013)
SULLA METROPOLITANA DI BRESCIA
Giovane vago la periferia sotto il celeste della seconda patria cercando in fondo all’anima poesia. Le Alpi svettano sullo sfondo e le ciminiere. Tra le vie, bambini divertiti, nuove lingue, altri visi, facce tristi gli oriundi, senza divinità. Di auto, cinguettii, clamori di clacson, io mi concentro sul tum tum del cuore. La città è in festa, festa gelida, invernale, prepara i panettoni e l’arrivo non d’un fanciullo Figlio di Dio e pace tra gli uomini e sapienza e giusto agire, ma del progresso l’ultima invenzione. O Brescia, Brescia, il tuo volto cicatrizza la spadata che squarciò il tuo ventre molle, il gigantesco lombrico, il missile sotterraneo, la talpa, la schiena dritta, il treno mobile, lo struzzo, l’aorta dal sangue fluido. Io celebro il prodigio di tua tecnica. Oggi diventi illustre e blasonata Come New York, come Seul o Londra. Pure la storia antica che hai compiuto T’ha resa in grado di far l’imperiale. Ancora poco l’uomo era in Terra E i dinosauri s’erano esauriti, belve pericolose e fulmini tormentavano i suoi branchi e già in Val Camonica i tuoi dipingevano le vacche. Simile antica, se la si vuole, scolpita è solo sul rocceo Gargano. Buoni con le bacche e con gli armenti, ai legni e ai metalli altri mestieri, altri commerci presto aggiunsero. I tuoi Camuni, dell’ecumene primi, conservarono il vino nelle botti. Dopo i Galli e dopo ancora Roma Con i suoi consoli infallibili e guerrieri Ma saggi e legislatori ancorché Corrotti e fragili si faranno i secoli. Il tempio della dea Vittoria è sempre Lassù, al Cidneo, e svetta e tace mentre seminuda si vede o si deterge l’alata amica del pastor laziale. Fosti famosa, Brixia, e fu famoso il tuo Benaco e l’allegra di flutti Sirmione per il calamo poetico. Cadde, però, l’Impero. Chi vuole può Dissetarsi della caduta all’interno Del cerchio sotterraneo della Rotonda ove dorme quel Berardo che fu vescovo e principe e tolse e diede mischiando la tiara con lo scettro e quel Filastrio vescovo ha una cripta che al modo di Nicola ci ricorda quando i Cristiani andavano sotterra da vivi e celebravano in segreto. Quanti santi in queste mura io rivedo: primo cristiano il semplice Ursicino e Anatalone, Faustino con Giovita, e più di mille fino a l’attuale che predica Cristo al tempo dello scandalo. Davanti all’uscio subì il martirio il più noto dei tuoi figli, quel numeratore che il cubo triangolare ognuno raglia tra i banchi di scuola. Appresso s’erge, alabastra e maestosa, di verde lo zuccotto d’ogni parte visibile, il Duomo barocco e inscheletrito che guarda dove muore il Sole e v’è Milano e Garibaldi sta per arrivare. Duomo così imponente e secolare che l’uniche virtù sono la tomba del buon pastore che piantò l’ulivo a Gerusalemme e quel dito consunto di San Bernando dell’Europa padre. I Dieci Comandamenti e le virtù cristianeNella Bibbia in due passi diversi e con lievi differenze, si parla dei Dieci Comandamenti che Dio dettò a Mosè sul Sinai. In Esodo 20, 2-17 e in Deuteronomio 6, 6-21. Per i Cristiani cattolici i Dieci Comandamenti sono questi:
1) IO SONO il Signore Tuo Dio. Non avrai altro Dio all'infuori di me. 2) Non pronunciare il nome di Dio invano 3) Ricordati di santificare le feste 4) Onora tuo padre e tua madre 5) Non uccidere 6) Non commettere atti impuri 7) Non rubare 8) Non pronunciare falsa testimonianza 9) Non desiderare la donna d'altri 10) Non desiderare la roba d'altri
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ha aggiunto a questi comandamenti in negativo (Non...) due comandamenti in positivo (Fai...): A) Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente; B) Ama il tuo prossimo come te stesso;
Le virtù cristiane sono 3 virtù teologali (dipendono da Dio) Fede Speranza Carità 4 virtù cardinali (dipendono dagli uomini) Prudenza Giustizia Fortezza Temperanza
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I cardinali più papabili e il Conclave che verrà...Moran Mor Baselios Cleemis Thottunkal (1959, India)
Luis Antonio Tagle (1957, Filippine)
Philippe Xavier Ignace Barbarin (1950, Francia)
Timothy Michael Dolan (1950, Stati Uniti)
Peter Kodwo Appiah Turkson (1848, Ghana)
Marc Ouellet (1944, Canada)
Gianfranco Ravasi (1942, Italia)
Angelo Scola (1941, Italia) - Tarcisio Bertone (1934, Italia) sono altri nomi che circolano, pur tuttavia essendo tra i più vecchi del Collegio cardinalizio si potrà auspicare che il gesto di coraggio di Benedetto XVI che rinuncia al potere per restituire la Chiesa a Dio ("La Chiesa è di Cristo!" sono state le sue sagge e forti parole) possa far dissuadere dalla scelta di tali opzioni. Il gesto di papa Benedetto XVI risulterà valido se il Collegio cardinalizio dimostrerà di averlo assorbito. E poi ci rimettiamo allo Spirito Santo, al Signore Nostro Gesù Cristo che, pure nell'umanità dei Papi, ci ha regalato una serie di Pontefici di coraggio, fede e rigore da Giovanni XXIII all'attuale. Il perché dell'abdicazione di Benedetto XVIDa cristiano sono rimasto impressionato, come il mondo tutto (cristiano e non), dall'improvvisa abdicazione del Papa. Da storico ne ricerco le ragioni nei predecessori e nelle parole, negli scritti e negli atti dello stesso Benedetto XVI. Prima considerazione è quella che un Papa può essere amato dai fedeli (e questo è un parafulmine dagli strali cardinalizi) ma deve essere apprezzato (o almeno non esser inviso) al Collegio dei cardinali e ai suoi collaboratori o a quelle correnti interne alla Chiesa che sono partiti con un proprio indirizzo e propri rappresentanti. Da questa certezza storica si passi un solo attimo nel campo dell'illazione: ad esempio, l'elezione al soglio di Pietro di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, e la sua così rapida morte, trentatré giorni dopo, pare, ai più, frutto di una sollecita mano occulta in Vaticano. Forse la stessa che poteva sapere dell'attentato a Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro. Quasi sicuramente quella stessa (o il partito della quale) ha "armato" la mano di coloro che hanno insabbiato gli scandali sessuali dei preti piuttosto che hanno scandalizzato con gli usi e gli abusi dello Ior o hanno scatenato la polemica Vatileaks. C'è dunque un'opposizione occulta, in Vaticano, che muove interessi di parte o condiziona le scelte papali.
Seconda considerazione è quella che papa Benedetto XVI, insediatosi dopo il lungo e felice pontificato di Wojtyla, ha cercato in otto anni di "regno" di amministrare la "barca di Pietro" ma più ha spolverato più polvere ne usciva. Voglio dire che questa opposizione particolare ad un Papa che ha tentato una soluzione ai problemi della Chiesa, è stata causa di faide interne alla Chiesa stessa e motivo dell'attuale abdicazione. In sostanza, è vero e giusto che dopo Giovanni Paolo II (e il Concilio Vaticano II) il Papa non può più essere interpretato come in passato, seduto sulla seggiola a pontificare su questo e quello, ma deve viaggiare, usare l'informatica, parlare ai giovani, conoscere le realtà storiche attuali e muoversi e vivere il mondo; pure alla salute si sono aggiunti questi problemi, cioè l'opposizione ed il marciume che si mobilitano contro ogni tentativo di smuovere lo status quo. In questo, le idee che hanno frenato Ratzinger sono state più consevatrici dello stesso Pontefice che, a detta di tutti, doveva essere un intransigente e fermo custode della tradizione ed invece qualche apertura per la Chiesa l'ha pure cercata.
A questa seconda considerazione facciano seguito alcune prove: A) ABUSO DEI MINORI. LA RISPOSTA DELLA CHIESA Il tentativo, Benedetto XVI, l'ha fatto.
B) L'ultimo tweet prima della dichiarazione. Il Papa è sbarcato su Twitter con un proprio account in più lingue il 12 Dicembre 2012. Il 10 Febbraio 2013 ha postato questo messaggio: Dobbiamo avere fiducia nella potenza della misericordia di Dio. Noi siamo tutti peccatori, ma la Sua grazia ci trasforma e ci rende nuovi. Sembrava un messaggio di invito come tanti: affidiamo le nostre debolezze a Dio che è nostra forza; invece, alla luce della dichiarazione del giorno dopo, è lampante quanto possa essere stata bruciante per Benedetto XVI una scelta del genere. "Noi tutti siamo peccatori". Direi che Benedetto XVI è l'opposto di un Bonifacio VIII o di un Pio IX, che vivevano di INFALLIBILITà PAPALE! Un Papa che dice "Noi tutti siamo peccatori" è già un atto rivoluzionario, se si vuole.
C) La DICHIARAZIONE DI ABDICAZIONE (11 Febbraio 2013 - Nostra Signora di Lourdes) Avvenuta nel giorno dell'apparizione della Signora di Lourdes, atto di affidamento a Maria Vergine Madre di Dio, che con il suo "sì" ha cambiato la storia. Interessante evidenziare come questa volta è un "no" a cambiare la storia. Può un cristiano dire no? Certo! Devo dire "no". Lo dice Gesù: sia il vostro parlare sì, sì, no, no (Mt 5, 36). Bisogna comprendere che il Papa non dice "no" a Dio, anzi. La sua vita sarà di preghiera e meditazione. Dice "no" agli uomini. A quelli che lo hanno tradito e vorrebbero manipolarlo. Maragi a qualcuno dei suoi collaboratori che egli avrebbe voluto far decadere dalla carica e che invece è ancora lì. Pure queste sono illazioni e lasciamole nel campo illazioni.
Il punto è che la dichiarazione, ufficiale, in latino, durante un Concistoro con i Cardinali, ha messo in evidenza la coscienza pulita davanti a Dio, la piena libertà, l'accertamento del venire meno delle forze fisiche e spirituali. Anche in quest'occasione chiede perdono per i propri difetti. Come nel Padre Nostro. Per tutte queste ragioni fin qui espresse, questa storica dichiarazione è un atto di coraggio grandissimo, che non deve spaventare ma far sperare in una Chiesa migliore, più evangelica, più vicina a Cristo. La scelta più facile sarebbe stata chiudere gli occhi, andare avanti, rimanere Papa, non viaggiare, eccetera eccetera. Forse solo un tedesco poteva prendere una decisione morale così alta. Si dice che un atto simile sia stato meditato anche da Paolo VI, altro personaggio dalla grandissima morale. Pure è possibile. Ma un tedesco che diventi Papa - già fatto storico- e che non sopporti le prevaricazioni e le divisioni all'interno della Chiesa e perciò abdichi - altro fatto storico- deve farci riflettere sull'evengelicità del personaggio. Pontificato, questo, non più di passaggio, ma di presa di posizione.
D) OMELIA DEL MERCOLEDì DELLE CENERI (13 Febbraio 2013) "Penso in particolare alle colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale."
In definitiva, che Benedetto XVI sia piaciuto, da Papa, o meno, che gli si riconoscano vizi o virtù, con quest'atto ha riscattato la propria dignità di uomo e ha restituito splendore al ministero petrino. Checché ne dicano i tanti (troppi) che scrivono, ha risacralizzato la Chiesa. Adesso, il Vangelo si fa con le azioni e non solo con le buone parole. AMEN! |