Fiat Chrysler Automobilies ovvero la non Fiat
Share |
Ei fu.
Siccome automobile...
scriverebbe Alessandro Manzoni se dovesse raccontare quel che è successo.
Il glorioso contraddittorio potente e importante marchio di una delle più antiche aziende automobilistiche, la Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), è finito un pomeriggio di Gennaio, rovinando, dopo anni di inconcludenti risultati, dopo un decennio di cattive scelte e qualche momento di drammatica amministrazione.
La Fiat è nata nel 1899 e nel 1999, quando ha spento le candeline del primo (e unico secolo), aveva avuto una storia di successi, intrallazzi e sciocchezze, come quella di acquistare la concorrenza e distruggere i marchi altrui.
La Fiat, nel positivo e negativo, è stata l'Italia, è stata il motore produttivo dell'Italia.
Adesso tutto cambia. Da due giorni tutto è cambiato.
La Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, è un'altra cosa. Non è più quell'industria che rappresentava il sogno dei meridionali che hanno ingigantito la vecchia capitale sabauda, hanno lavorato orgogliosamente in quei luoghi ecc...
Dal 29 Gennaio 2014 c'è la Fiat Chrysler Automobilies, uno dei gruppi più prestigiosi a livello mondiale. Pure, il mercato automobilistico è cambiato; tutto è cambiato.
Fiat Chrysler Automobilies, sede legale in Olanda, sede fiscale nel Regno Unito, non è un'azienda ma una multinazionale quotata in borsa, non ha patria e non è certo italiana, si apre ai mercati del mondo, senza sapere il perché.
L'operazione è amministrativamente opportuna, per i tempi, ma sradica l'albero, elide la tradizione. E senza storia questa Fiat Chrysler dove andrà?
I miei auguri, nonostante tutto!