Resoconto di quasi un anno di governo
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Rapido resoconto di un anno di governo.
A Febbraio del 2013 abbiamo votato. Si contrapponevano Berlusconi e Bersani. In più, il cavallo nuovo, Grillo.
Risultato: 1/3 al Pd, 1/3 al Pdl e 1/3 al M5S. All'incirca questo, il risultato. Una spaccatura in tre del Paese.
Allora è cominciato il gioco delle alleanze che, per le resistenze del genovese, hanno fatto saltare Bersani, che si dimette da segretario.
Napolitano allora dà mandato a Letta di formare un governo. Letta, il vice di Bersani, il nipote del consigliere più fidato del capo politico di Destra. Per la serie, via la coerenza!
Domandone numero 1: Come mai, se a fare la campagna elettorale ci sono tre facce, poi ce ne ritroviamo una quarta?
Domandone numero 2: Questo Letta chi l'ha votato?
Domandone numero 3: Se si fosse presentato alle elezioni direttamente Letta, avrebbe preso quei numeri?
Non lo sapremo!
Sappiamo che, con un ribaltone tipico di Napolitano, della Prima Repubblica e dei giochi interni ai palazzi romani, Letta ha formato un nuovo governo. Con buona pace degli elettori, dei milioni spesi per la "pagliacciata" dei seggi e dei padri costituenti che staranno storcendo il naso.
Lo si chiama governo d'emergenza e così Pd e Pdl, che se le sono cantate in campagna elettorale, siedono vicini ai banchi del governo.
Letta primo ministro, Alfano premier.
Poi in Agosto la condanna definitiva di Berlusconi per il processo Mediaset. A Novembre Berlusconi decade dalla carica di senatore.
Intanto il governo va avanti.
Alfano si stacca da Berlusconi e fa un nuovo partito.
Le Domandone precedenti valgono anche per Alfano, che sta lì in quanto lucidascarpe del padrone e non per virtù personali.
Allora, il resoconto del governo è fallimentare.
Perché non è un governo voluto dagli ITaliani, non sono personaggi voluti dagli Italiani, ha fatto poco e di quel poco niente di efficace per la vita del Paese, la produzione registra il meno, le tasse aumentano, il primo ministro racconta palesi bugie e, non bastasse, già un ministro, la Idem, si è dimessa travolta da uno scandalo, ora anche la ministra del Pdl è coivolta in uno scandalo corruzione.
Insomma, l'Italia non è una Repubblica, non ha un governo rappresentativo, ma è una dittatura partitica, con la complicità del Quirinale.
VERGOGNA!!!