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Il mito dell'uomo della Provvidenza

Quando Pio XI, al secolo Achille Ratti, si pronunciava nell'elogio del Primo Ministro che firmò i Patti Lateranensi, Febbraio 1929, nemmeno lui avrà creduto che, ben più della sua politica spirituale e della direzione evangelica data alla Chiesa durante il suo pontificato, sarebbero passate alla storia le parole dell'Uomo della Provvidenza. Parole che dicevano: Forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare;

 

Quest'Uomo della Provvidenza era, poi, nientemeno che il dittatore che aveva represso le opposizioni politiche, spuntato il Re, soggiogato le voci bianche del Cattolicesimo, e che avrebbe prodotto una grande catastrofe per l'Italia tutta, dopo anni arrembanti e pieni di nuove speranze.

Quel Papa non avrebbe conosciuto l'epilogo di quell'Uomo della Provvidenza, perché morrà nel Febbraio del 1939, poco prima lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ma già dai podromi avrebbe dovuto e potuto capirlo.

 

L'Uomo della Provvidenza, però, è mito antico, come ricorda oggi Michele Serra in un editoriale su La Repubblica che condivido. Mito più arduo da interpretare e che spesso ha fallito, ma pure calamitico, dissetatore di folle, assertore certo in tempi di incertezze.

 

Erano stati uomini del destino in tanti, dal giovane Ottaviano nelle parole di Cicerone al Napoleone del primo Impero.

 

E pur vero è che questo falso mito, questo miraggio, si alimenta soprattutto quando le crisi economiche fanno ragionare di stomaco la gente, arrabbiata e stufa di tentennamenti, e quando le stesse crisi portano con sé la regressione culturale della società, pronta a chinarsi nuovamente svestendo Costituzione e diritti santi, sacri e inalienabili, conquistati a prezzo di sacrifici enormi.

 

Questo è.

Ora che l'Italia è povera e più ignorante, svenduta e comprata dai soliti, ora che è indifesa, si affonda l'arma, con questa mossa, con questo sindachetto che in meno di tre mesi, ahinoi, scala i vertici dello Stato di burro, dimostrando tutta la porosità del sistema politico italiano.


 


 

La Renziade

 

 

Canta, o mia Pazienza, quest'antr'omo

che l'Improvvidenza de 'n popolo somaro

permette de salì sopra del Duomo!

 

Sto fijo de Fiorenza nun è chiaro

ma fesce già er Toscano e er Fiorentino

primma de fa sto sarto de giaguaro!

 

E cusì la primma sfida, pe' destino,

cadde sotto a tutti noto Bersani

e pareva scivolà dentro ar catino.

 

Invece, cor fà de li pescicani

quanno che quello cade e sale Letta

azzanna der partito li marrani.

 

Oh, giovene che ciai sì tanta fretta,

come canterà mia Musa bbene

siccome sei la più mejo macchietta?

 

 

Il nuovo vecchio modo di governare l'Italia

Un governo che parte (forse) con 35 voti in più delle opposizioni: 175 a 140.

Certo, si vedrà come voterà un'ala del Pd, si vedrà se chi ha promesso il voto rispetterà quanto detto, si vedrà se andrà avanti per molto (il 2018 prospettato dal Primo Ministro raccontafrottole è un'iperbole chimerica).

Troppi si vedrà. Altro governo NON VOTATO dal popolo.

Nessuna traccia di democrazia in questo Paese!

Situazione da anni '20, situazione da prefascismo, situazione da crisi profonda dello Stato!

Sono completamente e totalmente distante da questo tipo di atteggiamenti e di comportamenti, da queste politiche ecc...

Il Senato voterà a favore?

 

 

Renzi, il golpista del silenzio, e la bischerata su Roma

MI PENTO DI AVERE VOTATO QUESTO GOLPISTA ALLE PRIMARIE!!!

 

Proprio mentre in Venezuela e Ucraina ci sono gravi disordini sociali che stanno sfociando in tentativi di insurrezione e rivoluzione, nella placida Italia un golpe del silenzio sta portando alla carica di Primo Ministro un giovanissimo Matteo Renzi.

Renzi diventa così il più giovane leader europeo e diventerà anche il Primo Ministro più giovane della storia d'Italia, togliendo il posto al Mussolini della Marcia su Roma.

E questa può essere definitiva una bischerata su Roma, perché dovuta ai giochi di potere di Palazzo e perché non durerà che il tempo di un gioco.

Renzi aveva promesso:

a) di non ambire a poltrone;

b) di non volere diventare Primo Ministro (o almeno NON SENZA ELEZIONI!);


Invece? Invec diventa il terzo Primo Ministro scelto dal fallimentare e fedifrago riPresidente Napolitano, l'operato del quale è evidentemente disastroso, sia per quanto riguarda i sempre meno che lo seguono, sia a sentire le voci della strada le quali, per quanto parziali, danno spesso la temperatura media respirata tra il popolo.


Per questo giovane prestigiatore, traditore, ipocrita, basterà colorare di rosa la metà dei sedici scranni per avere il consenso di un popolo frustrato, sfruttato, incavolato, impoverito e stanco di questi governanti che sono davvero piccoli rispetto al monumento e stoico eroismo di tanta brava gente che manda avanti la nazione con il sacrificio reale e silente del proprio quotidiano lavoro?


Io credo di no!


I ministri:


Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - GRAZIANO DELRIO;

ministro dell’Interno - ANGELINO ALFANO;

ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - GIULIANO POLETTI;

ministro dell’Istruzione - STEFANIA GIANNINI;

ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - MAURIZIO LUPI;

ministro dell’Economia - PIER CARLO PADOAN;

ministro della Salute - BEATRICE LORENZIN;

ministro delle Politiche Agricole - MAURIZIO MARTINA;

ministro della Difesa - ROBERTA PINOTTI;

ministro degli Affari regionali - MARIA CARMELA LANZETTA;

ministro per i Beni culturali e per il Turismo - DARIO FRANCESCHINI;

ministro della Giustizia - ANDREA ORLANDO;

ministro degli Esteri - FEDERICA MOGHERINI;

ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento - MARIA ELENA BOSCHI;

ministro per lo Sviluppo Economico - FEDERICA GUIDI;

inistro dell’Ambiente - GIANLUCA GALLETTI;

ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione MARIANNA MADIA.

 

Questi i nomi. La riflessione è solo una. Alla domanda fu vera gloria? ovvero, Renzi l'ha fatto per il potere o per l'Italia, lascio rispondere voi.

Vi chiedo, solo, di rispondere prima ad una predomanda: per uno che ha fatto cadere il governo Letta perché non faceva abbastanza, perché non cambiava marcia, perché era fermo, quale coerenza c'è se poi del deposto governo fannullone tu, Renzi, prelevi 6 (evidenziati) componenti su 16?

 

PAGLIACCIO! FINE DELL'ITALIA! ULTIMO TENTATIVO DI DEBELLARE LA COSCIENZA DI UN POPOLO!

 



 

Renzi il bugiardo

Premesse:

1.

Chi scrive ha votato Renzi alle Primarie 2012 e a quelle 2013, preferendolo a nomi legati alla vecchia nomenclatura (Bersani e Cuperlo) la pacatezza dei quali (finta o peggio indifferente) non solo lo irritava ma gli sembrava fuori luogo rispetto alla stratragedia che il Paese e il popolo italiano stavano vivendo e continuano a vivere.

Chi scrive e a votato Renzi se ne è profondamente pentito!!!

 

2. Questo articolo è un attacco alla nonpolitica di Matteo Renzi, ma va contestualizzato in un'epoca di corruzione etico-morale, religiosa, civile, sociale e culturale spaventosa, qualcosa di paragonabile a lunghi periodi della Storia dell'uomo come il tempo delle invasioni barbariche o  dell'Italia comunale del XIII-XIV secolo, in cui era più facile che si tradisse la propria parte che la si difendesse, che si seguisse il proprio interesse che l'interesse comune.

 

 

 

 

 

Matteo Renzi, da pochi mesi Segretario del Partito Democratico e prossimo Primo Ministro del Governo Italiano a quanto pare, ha solo 38 anni ma già una lunga esperienza politica.

Presidente della Provincia di Firenze e poi Sindaco dello stesso capoluogo, ha amministrato in maniera controversa. Per alcuni è stato competente e onesto per altri un cialtrone promettitore di fandonie ed ha immiserito la città e il territorio gigliato.

La Verità? IN MEDIO STAT VIRTUS, dicevano gli antichi, anche se poi o è l'una o è l'altra. Si sa che il popolo italiano non è affatto obiettivo nel criticare o giudicare l'operato politico di qualcuno, ma, bilioso, invidioso, di parte, acceso, fanatico, irrazionale, irriverente, spesso se qualcuno, anche facendo bene alla collettività lo priva di qualcosa, è solito cantarne di tutti i colori. Pure, per Renzi quel che abbia fatto a Firenze e dintorni un non fiorentino che non abiti lì non lo può giudicare, ma quello che sta facendo (o non facendo) a livello nazionale, questo è fonte di critica.

 

 

Renzi ha perso le Primarie contro Bersani con un programma che prevedeva:

1. il dimezzamento dei rappresentanti in Parlamento con relativa ampia sfrondatura dei costi della politica;

2. l'annullamento del finanziamento pubblico ai partiti;

3. lo snellimento dei processi burocratici;

4. una nuova legge elettorale;

5. la promessa, vaga, di aiuti alle aziende in termini di riduzione sensibile dell'esasperata tassazione che grava sugli esercizi italiani e la produzione;

6. interventi, anche discussi e discutibili, in ambito scuola (il più famoso la "chiamata diretta" da parte dei Presidi);

7. il famigerato motto della rottamazione, far largo, cioè, ad una nuova e molto più giovane classe dirigente nazionale;

8. ha promesso, anche qui ambiguamente, sia di aiutare le famiglie sia di garantire i diritti civili agli omosessuali, transessuali...


E queste sono solo alcuni dei grandi discorsi del Pifferaio di Firenze, il quale, divenendo Segretario Pd aveva promosso un'accelerazione del governo Letta ma aveva anche giurato e stragiurato in varie trasmissioni televisive che non ambiva a poltrone, e oggi ci troviamo il nuovo totoministri, e che per se stesso non voleva la carica di Primo Ministro, e oggi troviamo che accetta la nomina con riserva.

Già queste promesse disattese non sono un felice inizio, anzi, ma se si calcolano ancora due fattori, ovvero che è il terzo Primo Ministro (Monti, Letta...) a NON ESSERE STATO ELETTO DAL POPOLO ITALIANO e che subentra ad un governo debole con un governo debolissimo, possiamo dire che, furbescamente diventa un giovanissimo Primo Ministro ma che sta, praticamente, bruciando la sua carriera politica a 38 anni.

Perché se non riuscirà a raddrizzare il Paese, anche chi oggi lo segue non lo seguirà. E con un governo che dipende dai voti di Scelta Civica e del NCD, non potrà fare granché.

Per cui la sua furbizia gli si potrebbe voltare contro.

Ed è quello che, da queste premesse, noi tutti Italiani, oramai esperti di malgoverno e di complotti, almeno sia capaci di intuire e predire.

Sperando, nell'interesse comune del popolo tutto e della nostra prediletta e amata Italia, magari di sbagliare!

Come sbagliammo a votarlo!


 



 
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