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Chi sono i nostri Parlamentari?Conoscete, amici, Abbrignani Ignazio? Non è certo famoso. Non quanto J-Ax o l'Isola dei Famosi. Abbrignani Ignazio è un parlamentare, un Deputato per l'esattezza. Se andate sull'elenco dei Deputati del sito camera.it è il primo in ordine alfabetico. Ora, per una legge del 1982, egli deve dichiarare la propria situazione patrimoniale e, oramai, tramite le tecnologie divulgarla al popolo italiano. Sapete, aprendo la sua scheda, a quanto ammonta la dichiarazione dei redditi di Abbrignani Ignazio? Sedetevi. Ammonta a 600.459 Euro! Avete capito bene, 600.459 Euro! La situazione patrimoniale di Abbrignani Ignazio è qui, controllate voi stessi se non mi credete. Allora, qual è il punto? Sei solo un invidioso! Giammai. Posto che questa situazione è dovuta al genio suo o della sua famiglia, che egli sia integerrimo ed abbia guadagnato persino i 9 euro della dichiarazione, che li meriti tutti quei soldi lì, come può un uomo del genere votare per l'innalzamento delle pensioni minime, per una legge a favore del lavoro a tempo indeterminato o per la scuola pubblica e la sanità pubblica? Se avrà bisogno si avvarrà della scuola privata e dei migliori specialisti a pagamento. Egli può. Allora, noi che stiamo ancora immersi nel fango delle quisquiglie, del campionato di calcio, del vincitore del talent, del gossip più sfrenato, cosa potremo aspettarci da un Parlamento siffatto in grande maggioranza da elementi ricchissimi che favoriranno altri ricchissimi e NON CAPIRANNO il dramma della povera gente che spremeranno sempre più e lasceranno ignorante a parlare di pinzellacchere. 600.459 Euro, uno schiaffo alla miseria, agli O Roma o morte, a quei fanti che cento anni fa passarono il Piave colmi della retorica patriottica e lo ripassarono, se lo ripassarono, mutilati, disoccupati, affamati, reietti da tutti. Complimenti, Deputato! Continui a cambiare (perché nulla cambi). |
Facile vittoria alla CameraAlla Camera, il Governo Illegittimo del Noneletto fa passare anche gli articoli più contestati del Disegno di Legge. La cosa preoccupante, nonostante la sua facile vittoria, è che a far passare gli articoli 8, sull'autonomia scolastica, e 9, sulla figura e le funzioni dei Presidi, ci siano stati 214 voti favorevoli e 100 contrari. Dati alla mano, se a Montecitorio dovrebbero operare 630 deputati e ne votano, invece solo 314 (al netto degli astenuti), ovvero, meno della metà del Parlamento, a quota 315, come è possibile emendare una legge così invisa, invisa all'80% degli addetti ai lavori? Si sta scavalcando la democrazia! Si sta operando con un'arbitrarietà preoccupante! Si sta riducendo il dissenso in nome di una frenesia legislativa dal percorso strano (lavoro, legge elettorale e scuola) che è molto simile a quella del Fascismo (scuola, la Riforma Gentile sono atti legislativi dal 31 dicembre 1922 al 1 ottobre 1923, legge elettorale del 18 novembre 1923, legge sul lavoro - le Corporazioni).
Allora, io credo che o questa sua sarà una Vittoria di Pirro oppure sarà una dittatura non nominale, non del Noneletto, ma di coloro che a turno calpesteranno questo popolo, imbarbarendolo, lasciandolo all'ignoranza a cui nell'ultimo decennio, scientemente, lo hanno destinato. Intanto le elezioni regionali si avvicinano. Se perderà consenso, come ovvio, il saccente tuttologo alla lavagna cosa farà? La lettera e la lezione, vigilia della sconfitta politica
La notizia era nell'aria da qualche settimana ma nessuno, tra i docenti, voleva credere che sarebbe arrivato a tanto. Il Primo Ministro Abusivo, il NonEletto, ha inviato una mail per "spiegare" ai docenti cosa prevede la sua Buona Scuola. La lettera è la seguente: Gentilissime e gentilissimi insegnanti, oggi per la prima volta dopo undici trimestri il PIL italiano torna a crescere. È un risultato di cui dovremmo essere felici, dopo anni di recessione. Ma personalmente credo non basti questo dato: l'unica strada per riportare l'Italia a crescere è investire sulla scuola, sulla cultura, sull'educazione. Non ci basta una percentuale del PIL, ci serve restituire prestigio e rispetto alla scuola. Stiamo provando a farlo ma purtroppo le polemiche, le tensioni, gli scontri verbali sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare. Utilizzo questa email allora per arrivare a ciascuno di voi e rendere ragione della nostra speranza: vogliamo restituire centralità all'educazione e prestigio sociale all'educatore. Vogliamo che il posto dove studiano i nostri figli sia quello trattato con più cura da chi governa. Vogliamo smetterla con i tagli per investire più risorse sulla scuola. In una parola, vogliamo cambiare rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi. Dopo anni di tagli si mettono più soldi sulla scuola pubblica italiana. L'Italia non sarà mai una superpotenza demografica o militare. Ma è già una potenza superculturale. Che può e deve fare sempre meglio. Per questo stiamo lavorando sulla cultura, sulla Rai, sul sistema universitario e della ricerca, sull'innovazione tecnologica. Ma la scuola è il punto di partenza di tutto. Ecco perché crediamo nel disegno di legge che abbiamo presentato e vogliamo discuterne il merito con ognuno di voi. Intendiamoci. Non pensiamo di avere la verità in tasca e questa proposta non è “prendere o lasciare”. Siamo pronti a confrontarci. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: siete molti tra voi, non tutti voi. Il nostro compito non è fare l'ennesima riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e garantire la qualità educativa. Per questo con il progetto La Buona Scuola: I. Assumiamo oltre centomila precari. Ovviamente chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del TFA non condividono l'inclusione degli idonei del 2012, quelli della GAE chiedono di capire i tempi, quelli del PAS fanno sentire la propria voce. Tutto legittimo e comprensibile. Ma dopo anni di precariato, questa è la più grande assunzione mai fatta da un Governo della Repubblica. E non è vero che ce l'ha imposta la Corte di Giustizia: basta leggere quella sentenza per capire che la Corte non ci ha certo imposto questo. II. Bandiamo un concorso per altri 60 mila posti il prossimo anno. Messa la parola fine alle graduatorie a esaurimento si entra nella scuola per concorso. Ma i concorsi vanno fatti, non solo promessi. Altrimenti si riparte da capo. III. Mettiamo circa quattro miliardi sull'edilizia scolastica. Ancora non sono sufficienti a fare tutto, ma sono un bel passo in avanti, grazie anche all'operazione Mutui BEI che vale circa 940 milioni di euro. Costruire una Buona Scuola passa anche dai controsoffitti e dagli infissi, non solo dalle previsioni normative. É il più grande investimento in edilizia scolastica mai fatto da un Governo della Repubblica. IV. Diamo più soldi agli insegnanti. Ci sono 40 milioni di euro per la vostra formazione. A questi si devono aggiungere 500 euro netti a testa per la Carta del Professore: musica, libri, teatro, corsi per pagare ciò che ritenete utile per aiutarvi nella vostra crescita culturale. E ci sono 200 milioni di euro per il merito. Possiamo discutere sui criteri con cui applicare il merito, ma questi soldi non possono essere dati in parti uguali a tutti. V. Attuiamo l'autonomia. Dopo anni di ritardi completiamo il disegno dell'autonomia attribuendo libertà educativa e progettuale alle singole scuole e impedendo alle circolari ministeriali di governare in modo centralistico gli istituti. Si rafforzano responsabilità (e conseguenti valutazioni) del dirigente scolastico che non è certo uno sceriffo ma un primus inter pares dentro la comunità educativa. VI. Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro. Abbiamo il 44% di disoccupazione giovanile e un preoccupante tasso di dispersione scolastica. Segno evidente che le cose non funzionano. Replichiamo le esperienze di quei Paesi come Germania, Austria e Svizzera che già sono presenti sul territorio nazionale in Alto Adige con il sistema duale, puntando a un maggior coinvolgimento dei ragazzi nelle aziende e ad un rafforzamento delle loro competenze. VII. Educhiamo cittadini, non solo lavoratori. L’emergenza disoccupazione giovanile va combattuta. Ma compito della Buona Scuola non è solo formare lavoratori: è innanzitutto educare cittadini consapevoli. Per questo reintroduciamo spazio per la musica, la storia, l’arte, lo sport. E valorizziamo la formazione umanista e scientifica. VIII. Affidiamo a deleghe legislative settori chiave. Ci sono temi su cui da decenni si aspetta un provvedimento organico e che finalmente stanno nelle deleghe previste dal testo. In particolar modo un maggiore investimento sulla scuola 0-6 e gli asili nido, sulla semplificazione normativa, sul diritto allo studio, sulla formazione iniziale e l’accesso al ruolo degli insegnanti. Ho letto tante email, appassionate, deluse, propositive, critiche. Mi hanno aiutato a riflettere, vi sono grato. Leggerò le Vostre risposte se avrete tempo e voglia di confrontarvi. Da subito posso fare chiarezza su alcune voci false circolate in queste settimane: - Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto; - I giorni di vacanza non si toccano: - Nessuno può essere licenziato dopo tre anni; - Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto.
C'è un Paese, l'Italia, che sta ripartendo. Con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli. Sciuparla sarebbe un errore. Conosco per esperienza di padre, di marito, di studente l'orgoglio che vi anima, la tenacia che vi sorregge, la professionalità che vi caratterizza. Mentre scrivo sul computer scorrono nella mente i volti e i nomi dei professori che mi hanno accompagnato come credo accada spesso a ciascuno di voi: le storie di chi all'elementare Rodari, alla media Papini, al Liceo Dante si è preso cura della formazione mia e dei miei compagni di classe. Un professore collabora alla creazione della libertà di una persona: è veramente una grande responsabilità. Vi chiedo di fare ancora di più: darci una mano a restituire speranza al nostro Paese, discutendo nel merito del futuro della nostra scuola. Il nostro progetto non è “prendere o lasciare” e siamo pronti a discutere. Ma facciamolo nel merito, senza la paura di cambiare. L'Italia è più forte anche delle nostre paure.
Aspetto le Vostre considerazioni. Intanto, buon lavoro in queste settimane conclusive dell'anno scolastico. Molto cordialmente,
Matteo Renzi Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
La mia risposta è, invece, questa:
Gentile Presidente NonEletto di un Parlamento non più specchio della situazione democratica del Paese,
io, prima di essere un docente, sono stato un suo elettore alle primarie per la scelta del segretario del Partito Democratico e, in quanto elettore, le chiedo di rendere conto del suo operato. Sono stato molto deluso da Lei e dalla sua reale natura e mi pento amaramente di avere dato credito ad una persona poco seria.
Innanzitutto, lei sta procedendo, in tutta fretta, contro l'80% di scioperanti del settore. Sta procedendo senza dialogo. Sta procedendo con il ricatto di quella parte vile del Parlamento Italiano che per non rinunciare ai propri benefici li toglie ai cittadini (siano essi operai, insegnanti o studenti). La sua mail è una serie infinita di falsità: 1 - dice, ad esempio, che "si mettono più soldi sulla scuola pubblica italiana" e questo è vero ma solo nel breve periodo, perché, con il sistema di autofinanziamento delle scuole che accettano il contributo volontario dei genitori (realtà già in molte parti) i docenti saranno liberi di esprimere un giudizio rispetto ad alunni e famiglie che da un lato sovvenzionano la scuola, dall'altro pretendono di non avere compiti o delusioni e presidi che dovranno evidentemente parteggiare per gli uni o per gli altri? Il sistema di finanziamento privato alla scuola pubblica, allora, diventa una sorta di cessione di parte di investimenti statali futuri e ingerenza privata nella cosa pubblica, tanto da differenziare gli alunni a seconda del ceto sociale (l'opposto di quanto la scuola democratica antifascista di oggi si proponeva di fare). 2 - Nella mail si parla del fatto che l'Italia "è già una potenza superculturale" (linguaggio da Ventennio). Secondo chi sarebbe una potenza superculturale oggi? Se ci si rifà alle indagini internazionali, come ad esempio quella del The Economist e della Pearson, l'Italia sarebbe 24esima su 50 Stati analizzati. 3 - Nella mail si dice che "la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: siete molti tra voi, non tutti voi.". Autorete del Noneletto! Chi giudica chi è buona scuola oggi e chi non è buona scuola oggi? Chi? La politica? I politici? Basterebbe vedere le ultime elezioni nazionali e regionali, come l'astensione sia il primo partito, come la gente non si fidi di voi. Voi allora cosa non siete, non siete Buona Politica? Mi spiace, la cosiddetta buona scuola che c'è e non c'è non può essere giudicata in modo superficiale e da inetti. Il problema evidente è il seguente: cosa è e cosa dovrebbe essere la scuola pubblica italiana? Io mi sono scontrato in alcuni Collegi Docenti nel corso della mia carriera perché, a differenza di colleghi, credo che la scuola sia un grandissimo agente culturale per il singolo alunno e dovrebbe avere più peso nella vita delle persone così da contrastare l'invasione dei problemi sociali tra i ragazzi (abbassamento età fumo e droga, divorzi, ragazzi abbandonati a sé stessi, disturbi apprendimento eccetera). Invece la scuola, in alcuni casi, è poco più che un parcheggio. E lo sarà sempre più se si dice "tu sei buona scuola e tu no!". Il NonEletto non sa quanto cuore mettono i docenti italiani, ogni giorno, in ogni parte d'Italia!
4) Nella mail, quindi, dopo questi preamboli pretestuosi si arriva allo snocciolarsi dei vari punti del Decreto: I) ASSUMIAMO OLTRE CENTOMILA PRECARI:Ma dopo anni di precariato, questa è la più grande assunzione mai fatta da un Governo della Repubblica. E non è vero che ce l'ha imposta la Corte di Giustizia: basta leggere quella sentenza per capire che la Corte non ci ha certo imposto questo. FALSO! Nel Decreto presentato il 27 Marzo 2015 ( http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0029700.pdf ) si legge, all'articolo 12 comma 1: La disposizione intende adeguare lanormativa nazionale a quella europea, alfine di evitare l’abuso nella successione deicontratti di lavoro a tempo determinatoper il personale docente e non docentedella scuola pubblica. Ciò a seguito dellapronuncia della Corte di giustizia dell’Unioneeuropea del 26 novembre 2014(Procedura di infrazione 2010/2124) suirinvii pregiudiziali relativi alla non correttaapplicazione da parte dell’Italia delladirettiva 1999/70/CE concernente l’Accordoquadro sul lavoro a tempo determinato,per quanto riguarda il personaleimpiegato nella scuola. In proposito laCorte di giustizia dell’Unione europeanella citata sentenza ha evidenziato ilcontrasto delle norme italiane in materiadi contratti a tempo determinato nel settorescolastico con quanto previsto dallaclausola 5 della direttiva 1999/70/CE.Si introduce il limite temporale di trentaseimesi come durata massima per irapporti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico ...
II) BANDIAMO UN CONCORSO PER ALTRI 60 MILA POSTI IL PROSSIMO ANNO - Ma i concorsi vanno fatti non solo promessi. Proprio il concorso del ministro Profumo (2012), inutile, ha ritardato l'assunzione di coloro che erano e sono presenti in GAE. Chi è in GAE, chi ha conseguito il TFA, ha già superato una selezione (concorso). Il problema reale è che i concorsi hanno una quota di iscrizione che fa volume di soldi e che ogni volta vede impegnati migliaia di docenti che cercano di rendere più stabile il proprio lavoro. Per fare i concorsi servono milioni di euro che si potrebbero usare non per darli ai Commissari e Presidenti di Commissione (amici di amici) ma per assumere. I concorsi sono fatti per loro. (come l'aggiornamento/formazione).
III - Mettiamo circa quattro miliardi sull'edilizia scolastica: tra scuole da ristrutturare e scuole da aprire. "Non sono sufficienti" è la cosa più sensata che hai scritto. IV - Diamo più soldi agli insegnanti: Forse! Ma assumendone meno del necessario ne peggiorate il lavoro non andando ad incidere su quei numero insegnanteperalunno che fanno la differenza. Sul Merito, l'idea è positiva ma conserviamo moltissime riserve sull'attuazione.
V - Attuiamo l'autonomia - già Riforma Moratti. Il Dirigente, se ha potere di veto e di controllo e di scelta, non è primus inter pares. Hai problemi, d'altronde, anche a capire il rapporto Governo- Parlamento... ne riparleremo!
VI - Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro - Hai cambiato le regole del mercato del lavoro (concorrenza Cina, schiavizziamo anche qui), ora cambi anche l'alternanza scuola-lavoro (inesistente sia l'alternanza che il lavoro). La dispersione scolastica è dovuta al fatto che la gente (molte famiglie) crede che la scuola sia una perdita di tempo non solo perché non si trova lavoro ma perché si fanno molti più soldi in altro modo. Dunque la dispersione è legata a motivi di ignoranza e di altro reclutamento. Il modello va rifatto, se in questo punto riesci faresti un regalo all'Italia. Così com'è scritta è solo parole, parole, parole... e sappiamo che con quelle credi di essere bravo!
VII - Educhiamo cittadini, non solo lavoratori - Slogan. Non commento. Volessi cittadini aggiorneresti programmi, ridurresti il numero di alunni per insegnante, attueresti la Costituzione (anziché smantellarla). Più spazio a sport, musica, storia e arte positivo, ma a che pro? Idea accettabile che diviene spreco.
VIII - Affidiamo a deleghe legislative settori chiave - Questo potrebbe essere positivo, se attuato bene e con controlli seri.
Infine dici che le aziende non hanno alun ruolo nei Consigli d'Istituto! Beh, se però finanziano le attività indirizzano l'offerta! I giorni di vacanza non si toccano - da docente ti dico che i giorni di vacanza vanno rivisti, si deve stare in classe anche qualche settimana in più, purché si lavori. Le ultime settimane, notoriamente, si fatica. Il Preside non può chiamare la sua amica/amico (significativo tu abbia parlato di Preside maschio e amica femmina per primo) perché sceglie tra i vincitori di concorso. E chi vince i concorsi? Non al 100% ma nei concorsi pubblici italiani ci sono un sacco di raccomandati!!! Sveglia!
Tutto il resto è poco. Tu dovresti dare l'esempio con la politica e scorte, pensioni d'oro, affitti d'oro, potenti, candidati in odore di mafia, gente importante non la tocchi. Perderai. Le Regionali ti diranno molto! Hai perso uno dei sostegni del Partito che guidi. Ah, già, ma tu non sei di Sinistra... Vinceranno i Cinque Stelle, presto. Perché l'Italia ha bisogno di riforma ma soprattutto di onestà nel farle.
P.S. - La tua Grammatica è carente, ci sono vari errori. Il senso logico delle frasi spesso sfugge. Non ci sono coerenza e coesione nei concetti. Voto: 4,5
prof. Vito Lorenzo Dioguardi
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Lettera aperta al Movimento Cinque Stelle in difesa della democrazia
Caro Luigi, caro Alessandro e cari tutti amici e amiche che siedete in Parlamento, vi scrive un insegnante di 34 anni che lavora nella scuola superiore di I grado. Quello che è avvenuto ieri è veramente una piccola grande rivoluzione pacifica e determinata nel nostro Paese. Il mondo della scuola ha risposto in maniera compatta, aderendo ad uno sciopero nazionale come non se ne erano mai visti in questo Paese (almeno negli ultimi decenni). Uno sciopero la cui adesione è stata massiccia e si attesta almeno all'80%. Questo dato vorrei non sfugga, dovrebbe impressionare e spaventare, dovrebbe far riflettere, dovremmo tutti fare attenzione ad uno sciopero nazionale a cui aderiscono 8 persone su 10. Su quella specie di riforma che propongono, sui contenuti, so che siete preparati. Sul fatto che la scuola sia da sempre luogo di democrazia, ho letto già molto e ne siamo tutti persuasi. Sul discorso che, in futuro, con un governo presieduto da voi, dovrete riformare seriamente la scuola (e per scuola non solo la libertà d'insegnamento e il reclutamento ma anche i programmi, le classi, la preparazione richiesta agli alunni, le possibili oggettive valutazioni da non dare in mano ad un ente privato...).
Credo che adesso ci sia bisogno di azione, per fermare questo scempio politico e culturale. La democrazia italiana, attraverso l'attacco alla scuola, è in gravissimo pericolo e voi lo sapete meglio di me avendo a che fare con gente che si è macchiata dei peggiori crimini, in questi anni e che non ha un minimo di coscienza. Bene la marcia per il Reddito di Cittadinanza (da migliorare) ma non da Assisi a Perugia. Capite. Troppo periferico. Luoghi bellissimi, voi però dovete riempire e fermare Roma, Milano, riempire e fermare a oltranza, magari. Ci sarebbero trentenni disposti a dormire all'aperto per la democrazia? Ci sarebbero. E se voi provate una notte o due a invitare tutti a dormire nelle piazze dei poteri, a Roma, a Milano, a Torino, a Napoli, a Palermo, forse vi convincere ancora di più e meglio che la gente e stufa e i trentenni e quarantenni rivogliono un Paese!
Provate queste iniziative, ma provatele in luoghi centrali. Piazze di potere non di passaggio, perché il lavoratore non debba fare più giri per la manifestazione. Manifestazione fissa, non itinerante. Per alcuni giorni e notti, come in Ucraina la rivoluzione arancione, non un'oretta e a casa. Sono sicuro che i tempi sarebbero maturi. Noi tutti siamo una cosa sola se alle ottime parole, voi che siete lì per tutti noi, avremo l'ardire di unire i fatti.
Altrimenti questi, con uno sciopero dell'80%, promettono di rivedere qualcosa senza cambiare nulla.
SIETE L'UNICA SPERANZA DI DEMOCRAZIA! AUTOCONVINCETEVI! PACIFICAMENTE, ORGANIZZANDO LA PIù GRANDE PROTESTA AD OLTRANZA DELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE!
DAI!!!! 5 MAGGIO5 MAGGIO
Oggi democrazia. Unità di città finalmente gremite di civiltà. Sciopero! Scio-pe-ro! Ricatti di potere. Ignoranza di delegare. Morigeriamo la spocchia. Scuola, controsistema leggere capendo che si scrive lo stato e il sarà. Anche la Storia si insegna talvolta colorando i muti e grigi ovali del comizio con le tempere d’una gita più gagliarda. |