Tregua di lunga durata Israele Hamas
Share |
Tregua di lunga durata, da due giorni, dal 26 Agosto 2014, tra Israele e Hamas. Così almeno titola Il Sole 24 Ore, giornale attento non solo agli aspetti finanziari e meramente economici, ma anche alle analisi politiche generali.
Tregua, dunque, non pace.
Tra Israele e Hamas, invero, non tra Israele e la Palestina.
Perché non credo che ci sia un problema Israele Palestina. Ci sono persone che cercano, tra mille difficoltà, di promuovere cultura di pace da una parte e dall'altra, ci sono milioni di persone che "devono" vivere una in contatto con l'altra, a Gerusalemme ma anche nei Territori ecc... Questo è come vivere sul cratere di un vulcano ma, al tempo stesso, è come abbattere le grandi distanze culturali tra gli uni e gli altri. A ritmo lento, a ritmo che ci vorranno centinaia di generazioni, ma a ritmo continuo.
Resto, come dire, scettico che questa situazione di tensione possa risolversi e, d'altronde, Hamas è estremismo come estremismo sono i coloni israeliani e le forze armate del Paese della Menorah.
Ora, poiché già in queste ore si sta strumentalizzando la tregua, avvenuta soltanto per la mediazione dell'Egitto, unico tra i Paesi musulmani ad avere una moderazione e lungimiranza degna dei tempi (nonostante abbia i suoi problemi interni come tutti).
Strumentalizzare la tregua è dire "vittoria di Hamas", "vittoria di Israele".
Sicuramente non è la vittoria delle migliaia di vittime innocenti morte sotto le bombe o dei soldati e civili uccisi da razzi o da incursioni.
Non è la vittoria della Pace.
Non è la vittoria del Medio Oriente.
Non è la vittoria di Abu Mazen, inoperoso (o meglio, inascoltato?) con i suoi, né di Nethanyau, sempre più in bilico nella Knesset.
LA TREGUA è UNA TEMPORANEA VITTORIA DI TUTTI, IN ATTESA DI UNA PACE, CHE VUOL DIRE CONCORDIA, RISTABILIMENTO E FUTURO SERENO.
PER QUELLA MAGNIFICA TERRA E PER L'UMANITA'.