La globarchia
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Nessuno può immaginare il futuro esattamente come sarà. Nessuno tranne profeti e scienziati.
Così nessuno, men di tutti io, poteva immaginare che l'11 Settembre 2001 avrebbe fatto finire l'era americana, e in genere l'era di un solo dominatore del mondo, di un solo egemone (per dirla gramscianamente), per iniziare quel mondo stile impero romano e stile Stati Uniti che è oggi il nostro presente. L'era dell'interetnicità, dell'interrelligiosità, dell'interumanità e della tecnologia come non più solo ausilio ma come indispensabile compagna della vita (disintossicandosi dagli eccessi).
In una parola il nostro nuovo mondo è, per cercare una parola più poetica delle precedenti, la GLOBARCHIA, il potere non di un popolo né di uno Stato ma di tutti i popoli, dell'intera umanità.
Messaggio già evangelico, ma dirlo scuote le coscienze. Anche per questa nuova sintonia uomo-Dio, mi aspetto, in futuro, dei sensibili miglioramenti.
Così l'è sempre stato, così lo sarà sempre.
In fondo, immaginare esattamente il futuro non si può, ma se si è vissuto, ma se si è amato, ma si è letto, qualcosa molto prossimo all'esattamente si può pure fantasticare.