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La guerra civile in Siria, nessuna soluzione?


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(Aleppo, Siria, 2 Ottobre 2012)

 

Le proteste contro il governo di Bashar al-Assad sono iniziate il 15 Marzo 2011. Il regime di Damasco cosa ha fatto? Repressione. Come ogni buon regime autoritario e dittatoriale. L'Europa cosa ha fatto? Ha guardato.

Dopo più di due anni, la morte di migliaia di innocenti, bambini in primis, i diktat e i veti contrari di Usa e alleati da una parte e Russia e alleati dall'altra, portano a una situazione di stagnazione, in cui si conquista e si perde il controllo di alcune città a costo di sangue fraterno.

Tutto questo, lo si sa, lo sanno tutti ancorché l'ipocrisia umana e la retorica degli Stati ammanti di colore la questione, è un mero fatto di soldi.

In più si unisca il discorso della pluralità delle fedi religiose; pluralità, naturalmente, che è una ricchezza, una conoscenza reciproca, un'aiuto immenso alla Pace universale, se ci si riconosce tutti fratelli, ma che in tempi di guerra non riesce a esprimersi come potenziale collante degli uomini.

L'incontro che c'è stato ultimamente in Irlanda del Nord avrebbe dovuto sbloccare la situazione, invece?, siamo ancora ad un nulla di fatto. Il governo siariano ha Russia e Cina come forti alleati e aiutano la repressione; gli Usa e alcuni Paesi europei fomentano la rivolta, guidata da Moaz al-Khatib, un imam sunnita.

Intanto il Medioevo dell'umanità, la guerra, non passa ma si rilancia sempre di più. Vivere in questo mondo non significa certo accettare quello che è per come è e si dovrebbe pur fare qualcosa per garantire libertà, verità, pace, sicurezza, lavoro e dignità a quei fratelli d'oltremare e oltre la Siria ai fratelli di tutto il mondo, pure, ci rinchiudiamo in casa, davanti alla tv, litighiamo per il calcio fino a sfasciare tutto e poi c'è chi offende il Cristianesimo o la Chiesa o si lamenta ma è il primo motivo della perdurante crisi valoriale occidentale, essendo come un senzasangue, un ripetitore di trivi commenti illogici e tesi solo all'offesa.

Che tristezza, in tutto ciò. Soprattutto per un cristiano, per cui il Paradiso si fa adesso! Che Paradiso è quello che lascia morire gli innocenti sotto i colpi di mitra dei repressori o dei rivoltosi?

La guerra ha i giorni contati, sempre. Fatto umano, prima o poi si esaurisce. Come l'odio. L'amore, la fratellanza, la fede sono sentimenti razionalisissimi che continuano a echeggiarci dentro per lungo tempo e a essi io voglio appartenere!


Il 6 Settembre 2013, nel corso del summit internazionale G20 a San Pietroburgo, Obama ha cercato alleati per l'attacco militare, Putin ha risposto che in caso di attacco la Russia aiuterà Damasco, i capi di governo europei, per la prima volta saggiamente tiepidi, hanno abbandonato sia l'uno che l'altro e hanno firmato sì una dichiarazione in cui condannano l'uso delle armi chimiche contro civili inermi da parte del governo siriano ma hanno anche preteso un mandato Onu che al momento sembra lontano. Così sembra smorzarsi la tensione creata dai due primo ministro e che ha riportato il pianeta indietro di cinquant'anni, ai tempi della Guerra Fredda.

Per Obama questo richiamo alle armi è stato un insuccesso politico internazionale, ma credo che se si incaponisse nel volere andare avanti da solo peggiorerebbe la già compromessa immagine degli Usa.

 

Il fatto che si giochi con la pelle e sulla vita di migliaia di migliaia di innocenti (forse milioni) è il crimine più orrendo di questa sceneggiata da salotto.

La Siria deve tornare in pace, lo deve a sé stessa, lo deve al mondo, lo deve alla pace. Purtroppo, se molti Paesi che fanno affari con la Siria poi le si scagliano contro, siamo al solito gioco ipocrita del capitalismo. Far guerra ai propri fucili per avere nuovi fucili da vendere.