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Blog letterario

Poesia 307 - Crocetti editore

 

La sorpresa di questo numero della rivista di Crocetti Editore, Poesia, mensile da moltissimi anni impegnato a livello internazionale per diffondere la cultura poetica, è Anne Carson.

Sorpresa per molti perché la Carson è famosa.

La sua rilettura di Catullo, ad esempio, dalla quale ha sortito diverse poesie autobiografiche che hanno per titolo versi dell'autore latino e per testo una dinamicità del sentimento, per lo più amoroso, che divampa pur nella sua classica brevità.

A questo proposito è forse il più famoso verso di Catullo, Odi et amo, ad essere la peggiore delle poesie del ciclo.

A ribadire forse che la distanza con alcuni classici non è immensa per pregiudizio ma per valore.

E che l'amore per un autore può spesso farcelo avvicinare.

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La sorpresa del numero 307, però, è la scoperta di una poetessa che in Argentina è pane quotidiano.

Nata in Svizzera, da genitori italiani, Alfonsina Storni è una voce limpida di luce che cerca di splendere.

 

La sua vita, la sua visione del mondo, rispecchiano il travaglio di un'epoca e di una incomunicabilità con il prossimo che ha fatto tanto dividere la poesia e i poeti dalla realtà a loro contemporanea.

Nella splendida Borrada, cancellata, c'è l'intento riuscitissimo di cantare a bassa voce una verità che tarda.

 

Poesia 306 - Crocetti editore


In questo numero della rivista di Crocetti (Luglio/Agosto 2015) emerge la figura di Erich Fried come di un libero ideatore di immagini.
Come nella sua Moses in der Wuste, nella quale il profeta di Ebrei e Cristiani domanda all'Herr (Signore) se sopravviveranno.
Una poesia che più di altre dimostra il grado di musicalità dell'autore con quelle rime aspre tipiche della lingua tedesca (Feigenbaumen/schaumen - bereiten/Zeiten). Rime aspre come aspra è la dimensione di disincanto e quasi di sfiducia di Mosè in Dio. Si tratta di un Mosè non ufficiale, privato. Di un Mosè-Erich nel deserto della vita. E la conclusione scettica è la risposta del poeta alla domanda esistenziale più alta.

La poesia che dà titolo alla rivista è Poesia d'amore per la libertà e poesia di libertà per l'amore.
Nel gioco di parole è nascosta anche una corrispondenza precisa che fa della poetica del tedesco un caposaldo della nuova concezione delle cose nel fondo di un mondo che cambia rapidamente: "Mit der Freiheit ist das/ so ahnlich wie mit der Liebe/ und mit der Liebe ist das so ahnlich wie mit der Freiheit"
(Come con la libertà/ così è con l'amore/ e come con l'amore/ così è con la liberta).
Vi è nelle poesie di Fried una rassegnazione completa a ciò che nella vita accade che fa della sua poesia un interessante inno ad una libertà che non c'è, almeno per lui, confinato a Londra, con quel legame stretto con la terra di origine dalla quale è dovuto scappare.
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Letteratura russa: la grandezza imponderabile di un secolo d'oro

Un secolo d'oro per la letteratura (e in genere per l'arte) di un popolo è come un giardino allietato da grandi piante e meraviglioso di odori e colori.

 

Lev Nicolaevic Tolstoj e il messaggio etico-morale nella Anna Karenina

Lev Nicolaevic Tolstoj ha avuto una vita segnata dal grande dissidio tra l'etica pubblica di una Russia ottocentesca ancora zarista per formazione e per interessi, tutta impregnata dell'ipocrisia della Chiesa d'Oriente della Terza Roma, tutta dedita alla dolce vita pietroburghese dei nobili di contro l'ingente povertà della grande massa, e quella morale personale, quella voce nell'anima che gli diceva di dovere andare contro il suo tempo e le convenzioni (convinzioni) ateistico-farisaiche che volevano assomigliarlo a chiunque altro.

In questo Tolstoj c'è tutta la letteratura russa e tutta l'umanità. Perché, al di là della disanima e della critica al potere, era (ed è?) proprio il dissidio interiore che scortica le fragili resistenze degli uomini che non vogliono sottostare ai compromessi, a formare con Tolstoj Dostoevskij, Puskin o Gogol.

Anche temporalmente c'è come un crescendo nella riflessione sull'anima, sulla fede, sulla religione e, dunque, sull'etica e sulla morale.

Puskin (1799 - 1837) Gogol (1809- 1852) Dostoevskj (1821- 1881), Tolstoj (1828- 1910), rappresentano un'unica forza ascendente dentro la quale il nostro Lev rappresenta la punta massima, diremmo, il nano che guarda sulle spalle dei giganti (per rubare l'espressione di un altro).

 

 

 

 

 

ANNA KARENINA

 

Se si chiedesse ad uno studente, "Parlami dell'Anna Karenina", egli, che rappresenta la sintesi della sintesi del lettore medio (perché obbligato, svogliato, disinteressato e quant'altro) potrebbe rispondervi, "la storia di una donna nobile russa che tradisce il marito!".

Posta così sarebbe, se volete, comunque una interrogazione ineccepibile.

Peccato che la complessità del romanzo, non solo per la lunghezza!, superi di molto la banalità del pretesto (storie di tradimenti se ne scrivono tutti i giorni, nella letteratura come nella vita).

Se analizziamo caratteristiche generali e specifiche, ci accorgiamo innanzitutto che la Karenina è incastonata tra la storia del fratello fedifrago e quella di Levin, suo amico, e che poi è essenziale rintracciare nella complessità psicologica del personaggio di Anna (donna, russa, nell'Ottocento) quella serie di donne affaticate dalla vita sociale e dall'etica pubblica che soccombono ad una morale falsa o si ribellano talmente ad essa da evaderne.

Si pensi alle eroine di Ibsen, si pensi alla Madame Bovary di Flaubert o alla Pamela di Richardson (di cui si interessò anche Foscolo).


 

CARATTERISTICHE GENERALI

Il romanzo è stato scritto con elementi tradizionali della narratologia: ad esempio, un narratore esterno, in terza persona.

Però l'incipit ed il finale rappresentano già elementi di novità interessanti.

 

 

INCIPIT e FINALE

 

L'incipit, anche se non è il primo romanzo ad usare lo stratagemma, non si apre con il parlare della protagonista, bensì del fratello, Stepan Arkadjevic, il quale aveva tradito sua moglie.

Chiamata Anna per convincere la tradita a non abbandonare il marito, appena arrivata a Mosca, l'accadimento di un ferroviere investito da un treno.


Il finale è un doppio finale, dunque: da una parte il suicidio di Anna, proprio replicando, questa volta volontariamente, l'incidente suddetto; quindi, il vero e proprio finale, con un vero e proprio "protagonista-ombra", che è quel Levin, prima vinto in amore dall'avvenenza di Vronskij (per cui aveva perso la testa Kitty (sorella di Dolly, moglie di Stepan), ma poi marito di questa. Levin chiude la storia, la chiude nel migliore dei modi: ritrovando la fede.

 





 

Sidera Dantis




2 Marzo 2016
(Clicca sull'immagine)

Con le stelle Dante ha sognato la bellezza.

Con le stelle ha desiderato la pace.

Con le stelle ha amato.

Ed io con lui.

 

With stars Dante has dreamed of beauty.
With stars wanted peace.
With stars loved.
And I with him.

 

ANTEPRIMA SIDERA DANTIS

Sidera Dantis, percorso dantesco nella modernità alla ricerca di una giustizia, un amore collettivo, una società etica, delle scelte morali e un disegno di libertà che travalichi la selva del potere e della solitudine a cui spesso l'Italia e il mondo ci vorrebbero condannare.

Perché Dante è molto più vivo di molti viventi.

La sua voce fa silenzio del troppo frastuono.

Il suo sogno è ancora scritto tra le stelle.

 

Sidera Dantis è un percorso poetico attuale. Il titolo, Con le stelle di Dante, infatti, non parla necessariamente del passato ma trova nel passato la dimensione onirica necessaria alla costruzione del presente.

Dante è oggi.


Tra Farinata e Bocca degli Abati, tra i Ghibellini e i Ghelfi, c'è la Rai, c'è il Cavaliere, ci sono gli operai (dell'Ilva) e la loro protesta, c'è il governo italiano e Obama, c'è la guerra in Siria e la scuola, c'è il multilinguismo dantesco proteso nel dialetto polifonico di un toscano che diventa romanesco e che inclina al napoletano.
Un'Italia ancora divisa, ancora regionale, ancora senza comprensione e senza possibilità di unificare il suo linguaggio.
Al tempo stesso c'è l'immigrazione, il sogno di una vita migliore che l'Italia debole e fragile rappresenta per milioni di persone senza libertà.
L'Italia degli incroci, delle sperimentazioni.
Una patria anche e soprattutto di poeti.

Self-publishing
 
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