Le virtù dei Cristiani
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Cristo ci ha dato molti insegnamenti che i suoi apostoli e poi i suoi vescovi e teologi hanno schematizzato nei secoli. Sono sintesi dell'amore di Dio in noi. Se qualcuno ne abbonda di una ne difetta dell'altra ma troverà il fratello che lo redarguirà e lo aiuterà ad acquistarne. Come un tesoro siamo, gli uni per gli altri, appunto se compensiamo le mancanze altrui e lasciamo che gli altri compensino le nostre.
Le virtù, si diceva, sono dunque divise in Cardinali e Teologali. Le virtù cardinali discendono dall'uomo, quelle teologali dallo Spirito, quindi dal Padre che è nei cieli. Dall'uomo vengono la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza. Da Dio discendono la Fede, la Speranza e la Carità.
Ordunque, io spesso sono solo con me stesso a chiedermi quali virtù io abbia da donare alla comunità, ai fratelli in Cristo e quelli che non credono. Prudente non sono abbastanza, Giusto non sempre, Forte giammai ma in un certo senso sì, se forte è un po' cocciutello, ma più di tutto, forse, temperato, quando non mi scaldo, spesso per nulla. Dunque da me, di mio, non ho molto da donare, avrei più da prendere e vista così sarei più un peso per la società che una buona anima per essa.
Eppure Dio ci ricolma di doni e di grazie senza nostro merito, e questo per me è motivo di profonda gioia e, insieme, profondo turbamento. Se io ho dono che non ho sfruttato, oppure solo in parte, cosa sarà di me. Come di quello che sotterrò i talenti per ridarli al padrone quando torna? Il servo cattivo? Che non sia!
Cosa ho, allora? Ho Fede, ma questa è qualcosa che mi è stata donata. Una fede che mi ha fatto superare prove difficilissime. Ho Speranza, molta. Ne trovo in tutti i miei giorni segni grandissimi in cielo, in terra, sulla tavola della cucina e in mezzo alla via affollata del centro. Devo crescere, e molto, in carità. Non perché Dio non me l'abbia donata, con la mia famiglia d'un tempo, una ragazza, pensiero bello e responsabilità alta, amici, conoscenti, un lavoro che sembra una missione impossibile... Devo crescere in carità, che è, nelle parole e nel pensiero paolino la cosa più importante.
Ora chiedo a voi, lettori miei, miei amici. Voi ci avete mai pensato che siete magari la metà mancante di qualcun altro? E non solo in amore ma semplicemente nel "buongiorno" quotidiano o nell'aiuto reciproco nel luogo di lavoro. No, perché se non ci avevate pensato vi consiglio di farlo. Il primo passo per conoscere gli altri si fa conoscendo sè stessi.