I vivi e i redivivi
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Già solo l'audacia
di procrastinare l'energia
delle gesta quotidiane che ieri
a domani è fratello.
E rinovellare il bergamasco
paciforo cantore della Luna,
a ravvicinamento del prossimo
del Cristo il degno sogno
l'eco lucente polacca.
Così non solo le corda
del cuore accorda ai due il nuvolame
su Roma, urbe-orbe di nuovo
per un giorno,
ma il perspicace rimanere
di tanto fangose creature l'amore
e serbare alla vita la miglior parte,
l'anima. Ognuno in chiunque.
Voi così presenti al vostro tempo
oggi presenziate in qualche refolo,
a benedire il carnefice e l'innocente sangue.
Qui si sta come al dolce sole
con tale esempio a far gli eventi lieti
operando il bene
come questo inatteso e folle Francesco
o come lo studioso bibliotecario
contemplando in chi vive l'Altrove.
27 Aprile 2014 - ore 11:42