Dopo il liceo: prostituirsi per gioco e per soldi
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(da Il Messaggero, 29 Ottobre 2013)
Dopo il liceo. Cosa dovrebbero fare due giovani studentesse dopo essere state a scuola di mattina? Dovrebbero studiare!
Cosa potrebbero fare? Beh, potrebbero incontrare gli amici, curare la relazione con un proprio fidanzatino, andare in bici, gironzolare per la splendida Roma con lo sguardo all'insù.
Potrebbero leggere un libro, fare sport, coltivare una passione per l'arte o scoprire e seguire la propria vocazione.
Potrebbero fare volontariato, aiutare i genitori al lavoro o rimettere a posto casa.
Potrebbero, insomma, fare di tutto tranne quello che hanno fatto: prostituirsi.
Questa sola è una notizia aberrante, ma contiene altre notizie altrettanto disgustose.
a) gli sfruttatori: la madre di una di loro, un giovane uomo...;
b) i clienti: uomini di trenta, trentacinque anni (di cui uno pare che ricattasse una delle ragazze);
c) il motivo per cui lo facevano. Quasi per gioco. Per pagarsi borse, abiti e accessori.
Per il resto, il solito fariseismo della società, la consueta repressione senza prevenzione, le abituali ricette dell'epoca attuale (il permessivismo).
Questo denunciavo anni fa: questa prostituzione etico-morale della società occidentale/italiana che continua tra sempre più ignoranza vana e vanagloriosa e la maggiore incapacità ad una serie riflessione/conversione di sé stessa.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 08 Novembre 2013 13:58)