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LA DOLCEZZA DI ESSERE MAMMA!


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"Mamma" è una parola naturale, dicono alcuni lezionari etimologici. Talmente naturale che si ritroverebbe comune in più lattanti di diverse regioni del mondo. Pare perché sia facile la pronuncia, una ripetizione di sillaba aperta (con, in alcuni casi, il rafforzamento) MA-MA, MAM-MA.

Mamma, dunque, per indicare la madre. Ma chi è madre?

Madre è la genitrice, colei che genera. Per capire la grandezza di questa parola, poiché gli uomini hanno costruito la propria civiltà sull'uso opportuno, articolato, decisivo della parola, basterebbe ricordarsi di quel passo del Credo in cui si recita di Gesù Cristo "generato e non creato della stessa sostanza del Padre...".

Ora, se Gesù Cristo è stato generato in Maria Vergine, se è stato generato e non creato, e se noi chiamiamo genitori chi ci ha messo al mondo, allora si vede bene, chiaramente, che c'è qualcosa, all'interno della Creazione, di talmente particolare da essere plasmato di un quid in più.

Il mondo chimico-fisico è stato creato, una deflagrazione cosmica è stata creata (risultato di fattori che ne hanno determinato l'esplosione...) ma la materia prima di esplodere, la materia che accelera o si surriscalda, la materia in sé prima della fisica e della chimica è generata.

Questa è la differenza. E in questa differenza noi possiamo trovare quel quid che crea la generazione, se m'è permesso usare questo esempio estremo (creare la generazione, la generazione -la possibilità che due esseri ne generino un terzo è una facolta in potentia che, messe in acto alcune procedure, diventa la creazione della generazione.

Quel di più è l'amore tra un uomo e una donna che genera un figlio. Cosa straordinaria, che cambia spesso la vita di chi vive tale esperienza.

Mi si dirà:

a) Tutti gli animali hanno dei figli, prodotti di un'azione meccanica di utilizzo degli organi e dei corpi.

Risposta: Credo che ciò abbia un nome e tale nome sia "procreazione", cioè creare con l'uso fisico-chimico dei corpi, della materia, altra materia. Rimando, dunque, alla distinzione tra creazione e generazione, soprascritta.

b) Perché chiamiamo l'Altissimo Creatore e due uomini genitori.

Perché il Creatore ha appunto creato, realizzato materialmente l'universo, ma per realizzarlo materialmente bisogna avere le giuste abilità e i giusti mezzi.

Un pittore senza pennello è un pittore in potentia, appunto.

E per questo che gli uomini, creatori possibili, sono genitori. "Generato e non creato" sta a dire, non è solo una creazione meccanica ma è creazione meccanica più l'immissione di un quid, l'amore, cioè lo spirito che ha la possibilità di elevarsi all'amore, che è proprio degli uomini.

Con ciò per dire che il Creato, la Natura, gli animali, sono realizzazione fantastiche del Creatore e che gli uomini sono particolare perché hanno la facoltà, se impegnano il quid di cui dispongono, di rimanere creati, essere genitori e comunque essere liberi di scegliere attraverso le loro proprie qualità.

Che le qualità del genere umano non siano state attribuite, inventate o create da nessun uomo questo sarebbe superfluo (mi auguro) dimostrarlo e si diranno, quindi, generate.

E qui torno all'inizio, scusandomi per la breve divagazione pur necessaria.

Quando un uomo e una donna mescolano le loro particolare virtù cromosomiche e creano un figlio generato di spirito divino, d'amore sublime, (oltre che d'intelletto, d'intelligenza ecc...) contribuiscono alla Creazione, sono parti di Creazione all'interno della Generazione anteprimordiale.

 

Auguri, allora, a tutte le mamme del mondo.

A Maria, madre celeste! Maria che è esempio di ragazza-donna generata con quel quid d'amore che ella ha saputo mettere a frutto...

Auguri anche a quelle mamme non-mamme della cronaca quotidiana, di oggi e di tutti i tempi: quelle mamme, giovanissime e non, che hanno abbandonato neonati in luoghi indicibili; quelle ragazze convinte a generare un figlio che poi il medico avrebbe venduto; quelle donne che rifiutano quella grande potenza di generare che è un dono di Dio a loro, un dono di Dio alla donna.

La dignità di ogni donna è tale apriori, ma l'atto della generazione di un nuovo uomo è l'alto più sublime che esista. Preservarlo, a mio giudizio, è proprio di una civiltà molto evoluta.

Questi casi drammatici di donne che scelgono altre strade e non quelle della vita, sono casi personali di indigenza, ignoranza (nel senso originario del termine), condizione subalterna e/o subordinata ecc... che si uniscono al consorzio delle nostre società moderne, così tese alla soddisfazione edonistica dell'individuo e non più abituate a "volare alto".

Credo che dobbiamo pregare per la conversione di queste persone e per la nostra, tutti i giorni, perché tutti noi arriviamo a capire, ad aiutarci, a comprendere la grandezza del generare che è principio di vita.

"Di mamma ce n'è una sola!" recita un detto, a sottolineare l'unicità della genitrice, spesso nei secoli punto di riferimento educativo, morale, esempio coriaceo di dedizione e di dovere per la prole.

Con ciò non sminuisco affatto l'esperienza del genitore, del padre, a cui si dedicheranno nuove riflessioni.

Affermo semplicemente che l'eccezionalità della scelta di una donna di essere madre, genitrice, è scelta di libertà dolcissima. Che consiglio a tutte le donne di accettare la vita, anche se in tanti casi presenta difficoltà, ricordando loro Maria, che di difficoltà pure ne aveva.

In un'epoca strana e contraddittoria come la nostra, in cui la donna ha nuovi ruoli, nuovi margini di libertà, s'è liberata dal giogo delle società maschilistiche di tanti secoli, oggi bisogna, però, ricostruire i fondamenti di una civiltà quasi perduta. E questi principi partono dalla vita, dai genitori.

L'aumento dei femminicidi, infatti, fa capire che il maschilismo non è ancora debellato.

Fa capire che il ruolo della donna andrebbe ripensato, non come ritorno al passato (state a casa, non lavorate, pensate ai figli) ma neppure nei termini che oggi si sentono proclamare a gran voce (carriera e soddisfazione personale avanti a tutto ecc...).

Io credo che la donna abbia un ruolo capitale all'interno della Creazione e che sia sbagliato che ella lo rifiuti.

(Ripeto, in questo ruolo deve essere supportata da un nuovo ruolo anche per l'uomo, ma ci torneremo).

La mamma è colei che ci ha generati, ci genera e ci genererà sempre.

Contatto con il divino, con il mistero della vita, è l'apice assoluto della felicità di chi ama di amore vero.

AUGURI, ALLORA, A TUTTE LE MAMME DEL MONDO!!!

Ultimo aggiornamento (Domenica 12 Maggio 2013 08:41)