Giro d'Italia 2013: da Napoli a Brescia
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Giro d'Italia 2013. 96° Giro d'Italia.
21 tappe, 40 città.
Partenza Napoli, arrivo Brescia.
Edizione con diverse sorprese, a partire proprio dalla partenza, da Napoli (anche se ci sono precedenti), all'arrivo, a Brescia (prima volta nella storia della Corsa Rosa).
6 tappe al Sud, 3 tappe al Centro, 12 tappe al Nord.
Di queste, 3 Cronometro, 1 a squadre (5 maggio) e 2 individuali (11 Maggio e 23 Maggio) e, naturalmente, 6 tappe di alta montagna.
Si dice "naturalmente" perché l'identificazione dell'appassionato (e non) con questo sport avviene nelle tante immagini dei grandi delle due ruote e della sfida con sé stessi, con la Natura, mentre si alza o arrancano stancamente sui pedali proprio nei passi delle vette alpine. In definitiva, è lì che si differenzia il corridore dall'eroe.
E di eroi, una corsa così prestigiosa come il Giro d'Italia, ne ha avuti tanti: Binda, Girardengo, Merx, Bartali e Coppi, Pantani, solo per citarne alcuni...
Adesso, dopo vari scandali che hanno profondamente toccato lo spirito di questo antico e magnifico sport, fatto di sudore, di sacrificio, di tante sconfitte e poche (neanche sicure) vittorie, questa edizione proverebbe a restituire entusiasmo tra la gente.
Chi scrive è stato emozionato dal Giro più volte. A Foggia, nella mia città natale e quando, durante la tappa del 2010 che portava il gruppo da Brescia all'Aprica, l'ho vista passare a Darfo Boario Terme.
La provincia di Brescia è una delle più "quotate" e delle più frequenti, nei percorsi del Giro per la particolare morfologia del territorio e le aguzze vette da conquistare che accendono la sfida. Quest'anno poi, in particolare, diventa cardinale nella storia di una città come Brescia che sta cercando di ritagliarsi una porzione di Storia nonostante l'attuale stato di crisi della Penisola.
Il Giro che nei suoi dualismi ha sempre animato dibattiti e passioni, che ha diviso democristiani e comunisti, tifosi di Bartali e tifosi di Coppi, che ha fatto dimenticare le brutture della guerra e ha acceso i cuori di tutto un popolo che si fermava nei bar per vedere le immagini o sentire la radio, quel Giro che ha significato la rinascita della nazione spero che possa continua a far vivere il sogno di uno sport pulito, una gara corretta, che sia metafora del lavoro e del sacrificio e allegoria della scalata della vita verso il sogno di ognuno e il sogno di tutta la nostra beneamata e martoriata nazione.
E, naturalmente, vinca il migliore!
Ultimo aggiornamento (Domenica 05 Maggio 2013 14:06)