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La Giornata della Memoria e le ragioni del ricordo


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La legge 211 del 2000 istituì in Italia la Giornata della Memoria. Questo il titolo del provvedimento:

"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"

LEGGE 211 del 2000

Questa legge si propone due compiti: in primis, conservare memoria dei fatti storici, e poi conoscenza finalizzata al che non accadano più tali tragedie nella storia.

 

Si potrebbe pensare che il silenzio di intermezzo (1945 -2000, ben 55 anni) è stato dovuto alla guerra fredda, al terrorismo, ai drammatici avvenimento post-bellici.

Questo fatto può essere preso a prova della poca abitudine dell'Italia (e degli Italiani) a fare i conti con il proprio passato, il quale è spesso sotterrato, misconosciuto, taciuto o, il più dei casi, mistificato ad uso personale, partitico, ideologico ecc...

I casi della cronaca recente ci dicono che il passato, sebbene sotterrato, taciuto, mistificato, ritorna. Con lo stesso vestito liso o con uno nuovo. Con le stesse facce di combattenti senza guerra o con nuove.

Cosicché questa Giornata, non è semplice rito abitudinario e distratto voluto dagli storici, ma piuttosto una ATTUALISSIMA realtà con cui convivere.

 

Qualche anno fa insegnavo in Val Camonica e ammonivo i ragazzi a fare differenza tra ciò che è successo.

Ogni uomo morto per mano o a causa di un altro uomo è la morte dell'umanità tutta.

Maggior ancora è la colpa se si uccidono uomini, donne, anziani e bambini. La sacralità violata della vita di ognuno di essi sarà una pecca di difficile ammenda. Un crimine orrendo.

Nella storia gli eserciti hanno sempre ucciso e devastato, quando si conquistava una città nemica.

Questo tipo di uccisione era dovuta al motivo stesso del contendere, la guerra, gli interessi economico-politici che la muovevano.

Questo tipo di bruttura è la STRAGE, si uccide indistintamente, chiunque capiti a tiro.

Altro discorso è il GENOCIDIO, che si ha quando si uccidono indistintamente persone appartenenti ad uno stesso popolo. Un esempio empio è stato il genocidio degli Armeni nel Novecento o quello degli Aztechi e degli Incas attuato dagli spagnoli di Cortes e Pizarro.

Questa violenza va proprio a cercare gli appartenenti di quella determinata razza.

E questo è il caso della SHOAH, un genocidio (o sterminio) di tutto un popolo, quello israelita, giustificato con motivazioni antiche (quelle religiose, la religione ebraica).

 

Questo crimine orrendo è stato celebrato, noi tutti ricordiamo le parole strazianti di Levi, di Wiesel, dei tanti testimoni sopravvissuti (che il tempo ci sta portando via...).

Questo crimine orrendo, però, non deve fermarsi a questo giorno. Deve essere un monito sempre vivente, sempre reale.

 

In giro, nel mondo, le idee buie non mancano, ma le idee luminose, quelle vere, quelle autentiche, quelle dei veri fedeli di tutte le religioni, sono speranze concrete e vive.

La Pace e la Giustizia non sono nomi vuoti, ma hanno volti e occhi delle persone che nel mondo le praticano e che danno vita, lavoro, sangue per la loro realizzazione.

A loro, oltre che ai tanti martiri innocenti di quella violenza gratuità, va il nostro pensiero, non certo vuoto ma votato all'agire per cambiare il mondo, per essere, come dice il Maestro, "luce del mondo e sale della Terra".