Se la morte indegna non interessa a nessuno
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La filosofia moderna vuole che la morte sia un accidente qualunque tra gli accidenti della vita.
Alcuni continuano a darle quel significato macabro che aveva nel Medioevo pieno di teschi e di Memento Mori... (con la simpatica eccezione di Troisi).
Chiarisco subito che chi scrive ha un rapporto "cristiano" con sorella morte!
Tuttavia, anche volevo per un attimo sottostare alle condizioni dell'era moderna, che la morte sia la fine di tutto, vorrei chiarire che c'è sempre un limite di decoro e di dignità al di sotto del quale nessuno dovrebbe scendere e non dovrebbe proprio essere permesso scendere.
Mi riferisco al caso di Napoli: il clochard trovato morto nella Galleria Umberto (pieno centro storico).
Vi prego di leggere l'articolo su Il Mattino e relativi commenti: NAPOLI: MORTE DI UN CLOCHARD IN CENTRO.
Prima di leggerlo, credevo che questo fosse un fatto agghiacciante, ma ho trovato ancora più agghiaccianti le considerazioni di alcuni (ai quali va il rispetto che devo e che provo per tutti, ma i ragionamenti dei quali non esito a definire "inumani"!): si parla sempre di Napoli ma i clochard muoiono ovunque, tutti devono morire e non c'è nulla di scandaloso...
Persino il sindaco si dice dispiaciuto ma l'ora-morto "ha rifiutato il nostro aiuto".
Analizziamo con calma ma profondamente la questione.
Il fatto è: un clochard muore;
Cause: a prima vista, di freddo;
Scandalo: muore in centro.
Cosa significa, muoiono in tutte le città, nella stessa Napoli possono morire in periferia... cos'ha di diverso questo che muore in centro, penserà qualche mio gentile amico-lettore.
Non ha nulla di diverso questo vagabondo rispetto a tutti i vagabondi che muoiono di freddo nel mondo.
Però ciò che dovrebbe ferire è che è morto in mezzo a noi, in mezzo ai vivi, in mezzo a gente che prende il caffè, molti dei quali INDIFFERENTI alla cosa.
Questo è inaccettabile, raccapricciante, riprovevole, terrorizzante e inumano...
Non che io me ne sarei accorto, passando di là e voglia accusare chi passa per il centro di Napoli e non se ne avvede per un motivo X; non che voglia dire necessariamente contro la città di Napoli; non che voglia accusare le istituzioni comunali; ... è un tutto. Io dico che quando un uomo muore così muore l'umanità!
Allora le cause saranno pure il freddo, la fame ecc... ma tra qeusti fattori c'è quello principale che è l'EMARGINAZIONE.
L'EMARGINAZIONE è UNA PIAGA NON SANATA DEI RICCHI REGIMI CAPITALISTICI DEL MONDO.
Ecco perché il fatto che un clochard, solo, isolato, emarginato, muioia in centro a Napoli deve farci raccapricciare e rammaricare quasi fino alla morte.
Questo schifo di amoralità ha toccato il fondo. E si badi che sto ancora parlando di una amoralità laica!
Non si può costruire una società su queste basi, su individualismo-carriera-proprietà-soldi-successo; non si può, perché si lascia fuori un sacco di gente che non ci sta a competere o non ce la fa a competere.
Se il capitalismo è competizione e competizione è vedere un uomo morire così, io non ci sto! Si tratta di cambiare il sistema di fondazione della nostra società.
DA UN PUNTO DI VISTA CRISTIANO
Qui interviene il Cristianesimo. La dignità umana.
Se quell'uomo morto a Napoli è Cristo e se quell'uomo è stato ucciso a più livelli da tutti noi, tutti noi siamo colpevoli (consapevoli) del suo sangue.
Non ha voluto aiuti!
Bene, ma la società come fa ad aiutare queste persone?
Perché ad alcuni sta bene la minestra calda a fine giornata, altri hanno l'orgoglio/dignità di non volere "ridursi" a questo e vorrebbero riappropriarsi della vita, magari di una vita che avevano.
Cristo ha detto che se si aiuta un povero si aiuta Cristo stesso, il Figlio di Dio e il Figlio di Dio si ricorderà di quel gesto.
Allora, se quel clochard è morto, vuol dire che è morta la morale tra gli uomini, quel prodigarsi al bene che ha tanto informato (eppure tanto informa) la nostra Italia... vuol dire che questa società anticristiana (nelle idee, nell'atteggiamento ecc...) sta fallendo, sta scivolando sempre più in basso.
Se consideriamo che la società italiana è laica e atea ma anche largamente cattolica, si capirà che la morte del clochard è un fallimento per TUTTI, per TUTTI NOI!
Dunque, io credo che dovremmo ricostruirci un'etica di popolo e una morale individuale forte così da ritornare alle parole di verità di Gesù Cristo e cercare di migliorare la società per farla volare piuttosto che abituarci al baratro.
Penso che questa vicenda ci insegni molto di cosa abbiamo perso e di come parlare bene non vuol dire agire bene.
Che il Signore ci dia il coraggio e la forza per pregare pietà per questa morte e per tutte le morti di innocenti che noi dovremmo fare di tutto per salvare.
Negli anni, tra il tanto peggio che ho visto, ho anche visto "uomini e donne di buona volontà", "ragazzi e ragazze per bene" spendersi per il sogno di una società migliore e più giusta.
A questa schiera voglio unirmi. Preferisco essere l'ultimo dei giusti piuttosto che il primo degli ingiusti!
A TE, SIGNORE, CHIEDIAMO DI ESSERE LUCE DEL MONDO!
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 23 Gennaio 2013 14:45)