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Dare un ordine al CaosS, come fece Nostro Signore ovvero la scuola pubblica italiana spiegata ai connazionali


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Alla fine di questa calda estate non posso esimermi, come grazie a Dio non faccio, dall'esprimere il mio giudizio rispetto all'andamento allucinante che la scuola pubblica italiana continua ad avere.

Ripeto con insistenza da anni e continuo a pensare che questo "caos" è un "caos logico", meditatissimo, studiato a tavolino, al quel si aggiungono soltanto gocce di ignoranza, pressapochismo e fanatismo.

L'estate calda è stata, per i precari della scuola caldissima. Ricordiamo i fatti, allora: a Luglio, dopo avere atteso molti anni il ripristino di una qualche modalità di accesso alla professione di insegnante, il ministro Profumo ha mandato in porto il progetto del ministro precedente, indicendo una selezione di precari che, attraverso una serie di esami, possano "abilitarsi" all'insegnamento.

Prima di continuare, mi preme chiarire nel modo più chiaro che mi sarà possibile, la complessa e spesso misteriosa macchina che è la scuola pubblica italiana.

La scuola pubblica italiana si basa su docenti di ruolo, cioè effettivamente impiegati del Ministero, con contratto a tempo indeterminato, una serie di assicurazioni e vantaggi e la possibilità di insegnare in una stessa scuola per un numero imprecisato di anni (fors'anche per tutta la durata della propria carriera, in paesi piccoli).

A questa gente, il cui numero è di molto inferiore alla necessità, si aggiungono, in alcune zone d'Italia, persone che aspettano di diventare di ruolo o avendo vinto il concorso scuola del 1990, sì, udite udite, ho vinto il concorso nel 1990 ed entro di ruolo nel 2012, o attraverso quella scuola di specializzazione che abilitava gli insegnanti fino a qualche anno fa. Tale scuola era detta SSIS.

Or dunque, questi abilitati SSIS sono inseriti in quelle che sono note come "graduatorie ad esaurimento" perché si aspetta di esaurirle per chiudere il caso del precariato nella scuola. Almeno, questa era l'intenzione, a suo tempo, del legislatore. Invece? Invece la realtà è ben diversa.

La SSIS ha funzionato per alcuni anni, poi è stata sospesa. In questi anni non si è avuto modo, dunque, di abilitarsi.

Quelli di ruolo andavano in pensione, pochissimi, quelli delle graduatorie ad esaurimento prendevano il loro posto... finita così? No! Iniziata! Perché né con i soli di ruolo, né con quelli ruolo più quelli abilitati in graduatoria ad esaurimento la scuola pubblica italiana può funzionare. Allora? Allora chi è semplicemente laureato può insegnare. Si chiamano docenti non abilitati e sono inseriti nelle cosiddette "graduatorie di istituto" o "graduatorie di terza fascia d'istituto". (Da non confondere, quest'ultima, con la "graduatoria di terza fascia dei docenti abilitati"-vd. graduatorie ad esaurimento).

Insomma, un numero spropositato di docenti sono semplicemente laureati e non abilitati, non godono di ferie, cambiano due o tre volte istituto e non lavorano sempre (almeno non in tutte le regioni, nelle regioni meridionali men che meno).

Senza i docenti non abilitati la scuola pubblica italiana chiuderebbe domani.

 

Ora, dopo anni di attesa, si diceva, si indice questa nuova selezione. Le voci si sono rincorse per mesi e per anni, "inizia", "non inizia", "si ventila che", "si dice che" con relativo deterioramento delle capacità nervose degli insegnanti non abilitati. Deterioramento o rafforzamento, si intenda, questo dipende dai casi.

Tuttavia pareva che già ad Agosto 2011 il vecchio ministro avesse le domande da sottoporre in tutta Italia a questi docenti, divisi naturalmente a seconda delle materie insegnati in CLASSI DI CONCORSO. Si inizia non si inizia fa prima il governo, a cadere. Siamo nel Novembre 2012 e l'incertezza è sovrana. Dunque, si diceva, cosa succederà. Succederà quello che è successo. Il nuovo ministro manda avanti questa selezione ma avverte, egli o i suoi consiglieri - non ricordo, che le domande apprestate per la selezione sono troppo facili, saranno riviste e "incattivite". Siamo a Marzo 2012. La selezione si decide di effettuarla, udite, udite, in Luglio. Cioè uno lavora tutto un anno e poi dovrebbe avere un mesetto e mezzo per prepararsi su un programma che dire sterminato è dargli pur sempre un limite? Tuttavia, dopo anni di angherie subite, questo sembra il minimo e comunque così è (se vi pare).

Il sottoscritto ha un contratto fino a fine Giugno e poi, come ogni anno, viene licenziato e dovrà percepire la disoccupazione per tutta l'estate. Con questo gioco del precariato lo Stato, che attraverso l'Inps paga il 60% della media della retribuzione degli ultimi tre mesi, si intasca il 40% di stipendio che non versa. E non solo a me ma a migliaia di docenti precari.

Si chiarisca che per docente precario si intende il docente non di ruolo, quindi sia il docente abilitato che quello non abitalitato.

Deo Gratias, al concorso di Luglio, il sottoscritto passa e si sta, mentre scrive, preparando alle altre prove.

 

A questo punto giustifico il post. PErché scrive della scuola. Per dare ordine al caos.

La batteria di test "incattivita" dal Ministro consisteva in 60 domande, a seconda della materia di insegnamento, che divise a loro volta in 50 domande specifiche per l'insegnamento e in 10 di comprensione testo.

D'accordo.

I test si svolgono, ma già dai primi giorni tra chi è passato e chi no,

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 28 Novembre 2012 13:25)