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LA COSTA CONCORDIA, DRAMMA TUTTO ITALIANO


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Se uno pensa all'Italia pensa al suo mare. E se uno pensa al mare pensa alle navi, veloci, forti, così possenti in mare. Solcano la tavola blu delle acque magnifiche come colossali sirene prendono il largo fiduciose dei propri mezzi.

Soprattutto le crociere sono un business molto italiano, perché l'Italia ha una tradizione marinaia invidiabile e un curriculum di tutto rispetto. Perché è una penisola. Perché ha una delle migliori flotte al mondo.

Quello che è successo alla Costa Concordia, dunque, si ascriverebbe al puro "delitto umano" di un comandante incosciente.

La telefonata drammatica tra il comandante Schettino e il suo superiore della Capitaneria di Porto ha dell'assurdo. Tocca veramente limiti incredibili. Se fossimo in un Paese dove le leggi che si fanno si rispettano, il comportamento di un comandante che abbandona la nave è inqualificabile, ma che si rifiuti di tornare a bordo dopo un preciso ordine è ancora più grave: si definirebbe insubordinazione, tradimento.

Se è vero tutto l'impianto accusatorio e le ricostruzioni sono quelle fatte in televisione, (cosa già di per sé opinabile) allora questo comandante è colpevole mille volte di quello che ha fatto.

Che di comandanti simili, poi, l'Italia sia piena, questo è un altro dato allarmante, che tutti vedono quando c'è una tragedia e che poi, a fari spenti, ci si dimentica di curare: l'Italia deve scegliere chi deve guidarla e chi la guida deve essere integerrimo, moralissimo, capace, bravo, geniale, prodigo di lavoro e avaro di guadagni personali.

Cioè deve essere un antiitaliano, perché italiani così o sono rari o sono morti!

Ma il  caso della Concordia è un caso italiano perché se vogliamo scaricare tutte le colpe su questo comandante è presto fatto, se aprissimo gli occhi capiremmo che quell'immagine di una nave così moderna e così tecnologica che affonda è l'immagine stessa dell'inabissarsi di questo Paese.

Spiego: il comandante è colpevole, infatti era stato arrestato. Punto primo: se quella di passare a un miglio dalla costa dell'Isola del Giglio era una consuetudine di cui tutti erano a conoscenza, perché questi Farisei ora si stracciano le vesti dopo che degli innocenti sono morti?

Punto secondo: il comandante è stato arrestato ma, dopo solo alcuni giorni, è già stato scarcerato per ordine del GIP.

Problema drammatico questo della magistratura scandalosa che amministra una giustizia che ogni giorno è sempre più ingiusta! Dovrebbe andare in carcere quel GIP stesso che prende questi provvedimenti balordi e iniqui.

Punto terzo: i soccorsi sono stati tempestivi e solleciti. Si è salvato il salvabile. Purtroppo alcune persone sono morte e altre disperse, per ora. Perché così poche scialuppe e così poca organizzazione. Perché, pare, si è lasciato tutto all'improvvisazione? Tolto il comandante fedifrago, perché coloro che erano addetti alla sicurezza non sono riusciti a salvare tutti? Quale problema è insorto? Non fosse per niente, ma il fatto che si siano perse delle vite umane giustifica un'esigenza di chiarezza che spero arrivi.

E nella tragedia, ringraziamo il cielo che era a pochi metri dalla costa dell'Isola del Giglio, perché fosse stato in mezzo al Tirreno non sono sicuro che sarebbe andata così...

Punto quarto: Perché queste trasmissioni di massa sull'argomento trattate così pubblicisticamente? Non deve anche l'informazione chiedersi come trattare queste vicende senza cadere nella spettacolarizzazione, che è una bestemmia al ricordo di quelle vittime?

Punto quinto e finisco: Il problema ambientale. Posto che l'Italia si è appena liberata di un grande problema politico, la Destra berlusconiana, perché anni e anni di ciance ambientaliste e sinistroidi non hanno posto in atto una vera metamorfosi politica nell'atteggiamento verso il mare e il territorio italiano così degradato e malridotto? Non è forse il nostro territorio e il nostro mare una fonte di reddito e un sicuro benessere per tutto il nostro popolo?

 

Queste domande le pongo a un popolo che dorme. Forse i posteri e magari qualche futuro grande italiano mi risponderà...