OMELIA DI CAPODANNO A FOGGIA
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Andare a Messa a Foggia, a Gesù e Maria, il primo giorno dell'anno dà la temperatura di quello che sia il mondo, l'Italia e questa città.
Il giovane sacerdote, dal pulpito, durante l'omelia, introduce la lettura del Vangelo di Luca spiegando che parlerà semplicemente, per farsi capire da tutti. Cosa nobile, purché non svilisca troppo l'argomento, penso subito.
Comincia la predica sul solito senso di morte che le donne, con quelle borsette piene di cosmetici e altro, profumo e civetterie, hanno. Gli uomini hanno l'abitudine di controllare sempre se hanno con sé il portafoglio, il vile denaro.
Infine, il giovane sacerdote sprona tutti a fare come Maria che "medita queste cose nel cuore", cioè medita nel proprio essere, nel proprio agire, nella propria volontà (quindi nella propria vita!) quella strana visita dei pastori.
Quando l'omelia finisce la celebrazione prosegue.
Il capodanno ha inizio con un pensiero alla dolce Madre di Dio, 43esima Giornata Mondiale per la Pace, perché Maria è pace!
Eppure, prima di dare la benedizione, il giovane sacerdote "loda" la vivacità del popolo foggiano, nel fervore dei festeggiamenti, aggiungendo che "neanche quando nel 2006 sono stato a NAzareth, sotto le bombe dei Libanesi".
Che dire? Forza Foggia?
Amen.