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L'EVVIVA ALLA REPUBBLICA!


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Giorno di gioia! Giorno di storia! Giorno che ti senti italiano e abbracci tutti gli italiani dal salotto di casa tua o se fai la spesa. La Camera, nel voto per il rendiconto del bilancio annuale dello Stato, con 308 voti approva il bilancio, ma a fronte di 321 astenuti. Quindi il governo è divenuto minoranza. Frutto di macchinazioni politiche e di palazzo, di giochi di potere, di connivenze, di "migrazioni" da una parte all'altra.

Berlusconi cade sotto i colpi della politica che egli stesso ha fatto prosperare!

Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, dice il proverbio.

L'Italia, nell'anno del Signore 2011, è un Paese in ginocchio, ridicolizzato dai capi di Stato esteri, con un debito pubblico ingestibile (Sechi parlava oggi di 1.900 miliardi), uno spread di quasi 500 punti...

Tutto chiaro, allora? No! Per niente!

Soprattutto da dove arrivino tutti questi anglicismi incontrollati che ci addormentiamo che siamo una nazione in salute (i ristoranti pieni, gli aeroporti sovraffollati ecc...) e ci svegliamo con un piede nel baratro chiamato FALLIMENTO.

Infatti, chi di noi, semplici mortali, aveva, prima di qualche giorno fa, dimistichezza di spread? Cos'è lo spread?

Lo spread è la differenza tra il prezzo minimo e quello massimo a cui si può pensare di vendere i titoli di Stato. Se lo spread italiano è sotto di 500 punti rispetto a quello tedesco, il conto della nostra situazione economica è presto fatto.

Molta felicità, come i nonni che festeggiavano la fine del fascimo, per capirci! Molta debolezza nel sistema-Paese, come in tanta storia italiana, storia unitaria e non; soprattutto, però, molta probabilità di un'incertezza di futuro che spaventa l'Italia, l'Europa e, ormai, il mondo.

Che l'Italia sia uscita dal regime berlusconiano può essere solo motivo di contentezza. Che meriti di più, sacrosanto. Il problema, tuttavia, non viene eliminato ghigliottinando Berlusconi. Il problema rimane e si chiama "morale".

Se la politica non è morale, cioè onesta, rivolta a tutti (condannando ogni nepotismo, ogni abuso di potere ecc...) c'è poco da star sereni.

E se l'industriale ha, per tanto tempo, garantito una gestione "forte" dello Stato, chi ha una personalità tanto complessa come la sua? Nessuno!

Chi potrebbe raccogliere un Paese a pezzi e riportarlo all'antico splendore? Nessuno!

E questo è grave, gravissimo!

Intanto, però, lasciate che vi dica che io sono troppo contento che la nostra nazione ha un grande problema in meno. Se ne aprono altri, di imbarazzanti campi di tensione, ma questo, oramai indigesto a tutti, è un vero e proprio "sollievo", come hanno già titolato gli amici americani!

 

L'evviva alla Repubblica, allora, va a risaltare le grandi potenzialità di un Paese che ha sempre troppa pazienza e voglia di fare, che crea e inventa, che si ingegna e crede.

Ora inizia qualcosa di nuovo. Non si sa cosa, ma niente paura!

Ora inizia qualcosa che ci vedrà parte della grande storia! Anche semplicemente con un voto...

Viva l'ITalia!

Seduta alla Camera nel giorno della caduta di Berlusconi