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LA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA


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L'Italia è un Paese che le cose vanno così. O le accetti e le manipoli o le subisci.

La scorsa generazione, almeno, ci ha mostrato questo: che tutto può essere lecito per il proprio tornaconto personale.

Che sia di Destra, di Sinistra o di Centro, l'italiano bada prima a sé e poi, semmai, agli altri. E in questa teoria "privatistica" e "personalistica" (direi luterana) della vita, è racchiusa tutta l'immobilità storico-culturale della nostra amata nazione.

Un esempio clamoroso è la scuola: per decenni "feudo maior" della Sinistra, la parte politica di Socialisti e Comunisti ha arruolato professori non bravi e preparati ma disciplinati; si è macchiata di ogni genere di nepotismo. Si è ridotta ad essere soltanto la timida imitazione di ciò per cui è stata creata.

Ciò detto non si fa, in questa sede, un discorso onesto se si dicesse, "Colpa soltanto della Sinistra!".

Insegnanti cattolici, insegnati di destra ci sono stati e ci sono.

La questione è spinosa, è un problema di potere. In Italia tutto è un problema di potere e, per questo, per definizione squilibrato.

Ora, cosa succede ancora nel 2011.

Si diceva. Per anni feudo della Sinistra, per iscriversi a Lettere, fino a qualche anno fa, non era prevista selezione. Tutti vadano all'Università...

Dopo di che potevi insegnare con la laurea (che per gli anni '60 era ancora una meta degna di rispetto).

La Sinistra, però, per foraggiare amici e amicini, aveva istituito quelli che vanno sotto il nome di "Corsi Abilitanti". In sostanza, se lavoravi nella scuola da un anno, entravi a far parte della categoria abilitati, quella che, dopo che uno va in pensione, tocca a te!

Ora questi Corsi non esistono più.

La Sinistra bandiva anche concorsi.

Concorsi sempre strapieni e non sempre cristallini.

Va la destra, tolti anche quelli.

Allora oggi come funziona?

I docenti sono divisi in quelli di ruolo, quelli che hanno vinto un concorso (abilitati) (I fascia) e docenti senza abilitazione.

Ora ripartiranno, così sembra, un nuovo concorso e una nuova formazione, il TFA.

Questo vorrà dire che tutti quelli che stanno lavorando senza titolo si riverseranno l'un contro l'altro per questo concorso dai pochi posti e i tanti pretendenti.

Mah!