UNA PAROLA, COSì TANTO PERICOLO...
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Una parola, solo una parola. Che una semplice parola possa mettere in pericolo il sistema Italia (e, direi, il sistema mondo) è alquanto sconcertante. Che poi essa sia vituperiata, allontanata, combattuta sono solo alcune prove di quanto vado predicando.
Perché l'Italia è un Paese arrivato al capolinea, è un Paese vecchio, stanco, malato che morirà presto e che sta soltanto vivendo questa lunga, lunghissima agonia che è il berlusconismo.
Ma qual è la parola che rifonderebbe il Bel Paese e l'Europa?
Libertà? Ne abbiamo, in qualche modo, e sin troppa. Giustizia? Sarebbe una parola proponibile, con tutti questi processi mediatici e questi notiziari pieni zeppi di particolari spesso crudi spiattellati lì senza pensare che davanti alla tv ci sono i bambini (a questo punto proporrei una fascia oraria di tarda serata per questo tipo di notizie). Quale parola allora ci salverà?
La moralità!
La morale è una parola grandissima, che affonda le sue radici nel mondo antico (anche se anch'esso poco morale, almeno ci si poneva il problema, a differenza nostra!).
So che è avversata perché è una parola di Chiesa, che richiama un'idea di religione.
E oggi è troppo pesante rinunciare, credere alla religione, a Dio. Peggio per chi non crede, che vive una vita misera e grama. Quella italiana, appunto!
Ciò detto è interessante capire che morale è tutto ciò che è giusto agli occhi della nostra coscienza se è in comunione con la coscienza di Dio.
La morale interessa la vita pubblica, privata, senza distinzioni di alcun genere. Riguarda tutti, in ogni momento della vita. No a raccomandazioni, no a ladrocini, falsità, ingiustizie, scandali, oppressioni, festini, e tutto questo mondo perverso e stolido che è l'Italia di oggi.
Beh, non tutta Italia è stolida, io non amo le generalizzazioni, lo sapete, amici.
Però l'immoralità di oggi è trasversale. Immorale è chi non paga le tasse, che sia il Vaticano, il parlamentare, il calciatore o la Cgil.
Immorale è chi ha troppo con inganno, e ancora gli stessi soggetti, più o meno, in ballo.
Immorale è chi uccide e chi fa uccidere.
Immorale è chi ruba di continuo o passa avanti nei concorsi.
L'ITalia, oggi, è a un livello bassissimo di moralità. Nessuno fa la cosa giusta. L'esempio è rubare più degli altri. Chi è giusto è stolido, per chiunque, oggi.
Io vivo una realtà diversa: chi è giusto è in mano a Dio, e vi assicuro che questa sensazione ripaga di piccoli dolori e dispiaceri, di sacrifici vari, di ogni sopruso subito. I giusti cambiano il mondo, perché il mondo è come per natura portato all'immoralità. La morale è la regola che ci dona l'armonia nelle cose umane e tra queste e quelle divine. Spirito, vita, la morale è tutto!
Aspettando un'ITalia morale, viviamo con morale! Aiuteremo a cambiare questo nostro vecchio, stanco e malato Paese. A farlo risorgere. E con esso il mondo.