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ACQUA, ENERGIA e GIUSTIZIA


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REFERENDUM 2011 - 12 e 13 GIUGNO

Il Referendum è un atto di democrazia, il più alto atto di democrazia. Ricorda come gli Ateniesi votassero tutti ugualmente. La democrazia ateniese aveva inventato la ISOPSEFIA (isos, uguale e psephia, sassolino): votavano, infatti, mettendo ognuno un sassolino in un'anfora.

Il referendum, dunque, è un atto di pura democrazia.

Il problema della isopsefia, però, era che rappresentava una piccola minoranza, cioè gli uomini, e di essi una piccola parte, i liberi e ricchi.

Per cui, sì, un voto uguale per tutti, ma non universale.

Così a me sembra si faccia ancora nel 2011 d.C.

In una nazione, come quella italiana, che dovrebbe vivere di referendum e consultazioni pubbliche siu grandi temi di attualità segnalo che la percentuale di votanti è stata del 57%. Storcerei il naso se non sapessi che come per gli Ateniesi questo voto non è reale. Mi si dirà, ma come, non possono votare tutti al referendum? Certo, in teoria. Perché arrivare nel 2011 che si concede il voto agli Italiani all'estero (spendendo non so quanti euro!) e non si permette agli Italiani tutti di votare è una barbarie che grida ingiustizia. Perché tutti non posso votare? Presto detto: prendete i requisiti per il voto. Votare nel proprio comune di residenza, ovvero dove siete iscritti alle liste elettorali. Or dunque, voi sapete quanti meridionali lavorano al Nord e hanno residenza al Sud? Io ne conosco un gran numero.

Dunque, nel Terzo Millennio, il referendum italiano è votato da un connazionale in Brasile ma non da uno di Reggio che sta a Milano da poco. Normale? Isopsefia!

Soluzioni? Internet. Nel Terzo Millennio, nell'èra di Internet, come è possibile che si stia ancora a discutere del comune di residenza? Si voti con Internet, o si comunichi (presto fatto) da un luogo all'altro (per tempo) che tizio non vota qui ma lì, o si trovi qualche escatomage migliore del nulla attuale.

Io, ad esempio, preferirei di gran lunga aprire un grandissimo ufficiale e statale di votazioni. Sarebbe democrazia, vera! Sì, sì, ci sono coloro che non sanno usare Internet, ma sarebbe un disagio modesto; il tempo di passare da una generazione a quella nuova, per cui il mezzo della rete è indispensabile.

Commento al referendum: Che il 57% degli Italiani voti è abbastanza positivo (per le ragioni dette la quota reale non si può sapere ma stimare; stimo che, se ci fosse stata vera libertà un 70% si sarebbe raggiunto!).

C'è da dire che alcuni hanno votato "no".

C'è da dire che se quelli che hanno votato "no" non avessero votato si sarebbe perso il quorum o si sarebbe andati a cercare i numeri scheda per scheda.

Quindi, per fare un bilancio complessivo, il 57% dei partecipanti al voto non è un risultato molto o troppo esaltante.

Mette in difficoltà il governo, d'accordo. Mette in difficoltà il Presidente del Consiglio, perfetto. Eppure, c'è un'opposizione, nel Paese, morta. Morta e dovrebbe brillare di vita, silente e dovrebbe urlare di rabbia o di proposte.

Quando il Presidente del Consiglio consegnerà il suo nome agli annali, temo che arriverà il peggio. Non perché stimi costui, ma perché coloro che lo affiancano o coloro che dicono di opporglisi mi sembrano piccole iene selvatiche incarognite dalla fame di soldi (e dal suo patrimonio da spartirsi) e dalla sete di potere. Nel centro destra si apriranno spaccature che sinora sono state tamponate dal gettito ingente di denaro del clan di Arcore, mentre nel centro sinistra mediocri politicanti e ciarlatani esperti demagoghi apriranno mille strade diverse per insediarsi più possibile nei posti vacanti.

Resta la democrazia, sebbene non troppo vera, del referendum a restituirci i dati, la temperatura degli animi in Italia. 6 su 10 si interessano di politica, o almeno dell'andamento delle cose più urgenti. Molti non sanno chi votare, che i pesci nel nostro mare sono tutti inquinati (e non si può dire che Napoli è inquinata e Pozzuoli no, o Monza sì e Milano no!) e vedo che la pochezza dei principi lacera tutti.

Questo referendum, dunque, è l'attestazione di quanto vado affermando da molto tempo: la morale pubblica e quella intima di ognuno sono da ricostruire, il prima possibile!

Ultimo aggiornamento (Lunedì 27 Giugno 2011 13:51)