Vito Lorenzo Dioguardi - Blog

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PERCHé LA FEDE IN DIO SPAVENTA...

Oggi, mentre scrivo, siamo nell'anno del Signore 2011, posso candidamente che il mondo laico, l'Italia laica, hanno sopravanzato nei fatti e nelle parole quello confessionale e che c'è, nel nostro tempo, una sorta di RAZZISMO FANATICO contro la fede religiosa cristiana, la fede religiosa in genere e i credenti.

In effetti i fedeli sono oggetto di scherno, sono vituperiati e derisi sotto tutti i punti di vista: un italiano che crede? Poverino, non ha logica, è un illuso, è un pauroso, è un pazzo...

Un musulmano che crede? Beh, ma quelli lì, in Arabia, sono tremila anni dietro di noi...

Insomma, oggi, nel 2011 dopo Cristo, l'imperativo è vivere allegramente, ognuno per sé, meglio facendosi vincere dalle tentazioni che resistendo loro.

In tv, nelle radio, con la pubblicità è un immenso inno alla "tentazione" che dovrebbe dare una vita goduta sino in fondo.

Molti, per quel che riguarda la fede, o affermano di non credere o dichiarano di avere una personale interpretazione del divino.

Tutto ciò per dire che nessuno più crede alla Chiesa istituzione, quella, per capirci, dei colletti bianchi, dei Papi e della combriccola vaticana, delle alte sfere, dei parroci che hanno candelabri argentati in sagrestia e negli uffici e predicano povertà e missione.

Cosa c'entri la critica all'istituzione con la critica all'idea questo è un mistero. E molte volte, parlando con incalliti laici, con amici che non credono, trovo in loro una confusione totale tra istituzione (costruzione umana) e idea (che l'uomo afferra, intuisce, ma che ha vita di per sé, oltre noi, in una dimensione che potremmo definire metaumana).

Perché la fede spaventa? Perché questo razzismo contro i fedeli cristiani e di tutte le Chiese? Perché?

C'è da dire che questa propensione alla banalizzazione del divino è un'operazione ideologica e dottrinale cerca e voluta da coloro che volevano affermare due principi: non c'è nessun Dio che salverà i poveri, né condannerà tutte le tue angherie! Per cui viva il fare tutto il male del mondo!

Spiacerebbe a costoro, a quelli moderni di loro che pensano così, immaginare a vedere la realtà con altri occhi. Con gli occhi dei tanti missionari che ancora oggi muoiono in ogni parte del mondo. Con gli occhi dei poveri aiutati dalle tante associazioni anche religiose, oltre che laiche. Con gli occhi di chi crede in Dio e non lascia spazio alle tentazioni e segue la Sua via, con gioia e con profondissima fede.

Il resto è questo mondo. Questo mondo fatto di alti e bassi e di grandissima ignoranza e presunzione.

Come spesso ripeto, se io non mi sognerei mai di andare in televisione ed attaccare un astonomo in astronomia o un botanico in botanica, perché tutti, meccanici, re, principi, ladri e assassini e ogni genere di persona pensa di potere dire qualcosa di Dio? Di conoscere Dio?

I libri che ingiuriano la religione sono la testimonianza di quanto affermo. Non solo quelli contro il sistema vaticano, ma quelli contro la religione stessa.

Penso che la religione faccia paura perché il Vangelo di Gesù Cristo condannava Farisei, Scribi, Maestri della Legge e potere imperiale, e di queste figure, ancora oggi, l'Italia abbonda.

Buona riflessione a tutti, amici.

 

 

IL GESTO E LA PAROLA

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=156994

Un uomo, mentre ascoltava la predica del sacerdote riguarda la lettura del Vangelo di Matteo, oggi, a Viareggio, nella chiesa di Sant'Andrea, si è alzato e si è cavato gli occhi.

Una scena orrenda, immagino, e tutti a giudicare il 47enne un folle. Chi ora dice che aveva già manifestato problemi fisici e quant'altro.

Egli, sopravvissuto, rimarrà cieco. "Me l'ha detto la voce!" avrebbe detto.

Ora, qui finisce la cronaca, una cronaca sempre più irreale e sempre meno prevedibile.

Qui finisce la cronaca è inizia il principio di andare in Chiesa, a messa, e ascoltare il messaggio di Gesù Cristo, ma con il dovere di capirlo! Non di accettarlo, che non c'è messaggio di maggiore libertà che il suo, ma l'obbligo di capirlo è implicito ma valido.

La parabola di oggi parla di questo padrone che cinge il suo terreno, lo dà in affitto e poi manda servi a riscuotere il suo. Gli affittuari prima uccidono i servi e poi addirittura il figlio che il padrone aveva mandato. Per cui, cosa vorrà dirci questa parabola? Parla del Regno! E della incomprensione che molti hanno delle cose di Dio.

Questa ragione mi spinge a fare due rapide considerazioni: non so se quell'uomo avesse problemi psicologici, non è normale il suo atto e strano che Dio ti dica di compiere un gesto tale. Se ha sentito la voce, poteva essere una voce di tentazione!

Inoltre, si consideri che quando la parabola non è troppo digesta, non la capiamo o non cerchiamo di capirla, la fraintendiamo, il che è più pericoloso che non conoscerla.

Servono, allora, umiltà di cuore per riconoscere la voce di Dio, preghiera per allontanare le tentazioni, amore per essere veramente cristiani.

Il gesto di quest'uomo si ricollega ad un altro discorso di Gesù, lo ricorderete. E anche per me e penso per tutti noi, vale. "è meglio entrare con una mano nel Regno di Dio che essere gettati con due ...".

La salvezza prima di tutto, ma si ricordi che Dio non ha mai chiesto questo. Mai, né mai lo farà.

Dio è Spirito, lo Spirito vive di amore, che ne è l'essenza. La salvezza è diventare come Dio, un giorno.

Auguri al fratello.

Amiamoci, fratelli, in grazia del Signore Nostro Gesù. Amen.

 

FRANCESCO FORGIONE, PADRE PIO

23 settembre 2011. Il mondo cattolico, in questo momento, sta celebrando, nelle sue chiese, nelle tante chiese diffuse in tutta la Penisola italiana e in tutta Europa e in tutto il mondo, la memoria di San Pio da Pietrelcina.

Però, questa figura così carismatica e così discussa, ha unito tanto da potersi dire interessato non solo il mondo cattolico, bensì, come io amerei pensare, il mondo CRISTIANO tutto! Perché Gesù ci ha chiesto di restare uniti. Dunque, celebrare la memoria di un grande santo moderno e come celebrare la potenza divina di Gesù, il Cristo, che ci chiama all'unità.

Con ciò, perché Padre Pio è così famoso e così osteggiato? Quale, delle straordinarietà della sua vita, rende meno indigesto il suo esempio di fratello cristiano?

La sua vocazione immediata? La sua ferma fede? Le stigmate? La sofferenza, specie degli ultimi anni?

O vogliamo sempre e solo fermarci ai miracoli, alle intercessioni, agli aneddoti, seppure santi e immacolati?

Non è più giusto leggere i suoi scritti, il suo amore immenso per questo Gesù con cui parlava quotidianamente, dal vivo? Questo suo filiale amore per la Madonna, la Vergine Maria?

Quale di tutte queste cose crea maggiore scandalo?

Gesù, a proposito di questo, ha detto due parole.

In una, rivolgendosi a coloro che producono scandali per impressionare i piccoli del Regno, dirà: Guardate di non disprezzare (scandalizzare) uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli». (Matteo, 18- 1,5)

 

E poi: "e beato colui che non si scandalizza di me" (Matteo, 11-6).

 

Ora, è sempre Gesù che dice la Verità.

Io, per quanto abbia letto, conosciuto, visto e sentito molte voci, non ho mai trovato qualcuno più grande di Gesù Cristo.

Per cui, da questi passi del Vangelo di Matteo, possiamo capire che Padre Pio, che piaccia, che spiaccia, che sia creduto un santo o un impostore (cosa che credevano anche di Gesù!) rimane che è stato un uomo che ha vissuto la sua ispirazione e la sua vocazione fino in fondo, e questo fatto, solo questo fatto, dovrebbe fare riflettere tutti, me per primo.

Io credo in Gesù Cristo e credo che si distinguano i falsi profeti dai veri santi da questo: dall'amore che portano a Gesù e ai fratelli. Amore nei fatti, nelle opere, più che nelle parole. Che di incantatori ce ne sono, con la pianeta e non.

Padre Pio, che sia un santo, un gran Santo, basterebbe leggere i suoi discorsi e i suoi diari infiammati di bene e di amore e di riconoscenza e di gratitudine per la misericordia di Dio e la pietà e lo Spirito Santo ispirato da Cristo per capire che è uno di quei Santi che passano poche volte su questa palla rotante.

 

Oggi, allora, voglio unirmi alla preghiera silenziosa di quei cuori sinceri che si aprono alla misericordia di Dio attraverso Francesco, fratello Francesco, Padre Pio. Perché io ho questo imperativo per la vita: amare quanto sono stato amato!

E al buon fratello Padre Pio chiedo proprio di ispirarmi i più miti pensieri di bene e di fraterna compassione.

 

A tutti, buon ricordo e buona memoria.

Perché i Santi siano un esempio, oggi, domani, ogni attimo della nostra vita e dicano al nostro spirito chi siamo, che siamo cristiani, con vanto e sopportando le peggiori tribolazioni. Perché si può tribolare se Cristo è con noi? No! Si deve gioire di questo, che diventiamo Santi ispirandoci ai Santi e amando Dio e amando Gesù .

"Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza." (Marco, 12, 29-31)

 

BUON SENSO E CATTIVO GUSTO

Buon senso e cattivo gusto è un buon titolo, se permettete.

Perché fa capire la dicotomia in cui ha sempre vissuto il Paese e che oggi è ancora più forte. Dicotomia tra la volgarità sopraffina di gente che va in televisione, anche con una carica importante, (che ne so, di Direttore di una rete o di un telegiornale) e va a "discettare" (come dice lui) su ciò che è giusto e ciò che non è giusto. Il pagamento del canone spero che non contempli questo, altrimenti "povera Italia".

Però, a proposito di povera Italia, due notizie fresche fresche fanno riflettere, oltre che sulla solita immancabile mancanza di buon senso, che io mi ostino a chiamare moralità e che è la stessa cosa, anche su dove si sia spinta tutta una generazione (ormai passata, viva il buon Dio che ha creato tempo e invecchiamento). La generazione in questione è quella dei D'Alema e dei Berlusconi, dei Veltroni e dei Casini, dei Fini e dei tanti di prima, come il sine tempora De Michelis.

La prima notizia, cartelloni pubblicitari in cui si dice "Sono Maddalena, sono una escort e non sono una ragazza facile!" e altri simili. A parte sdoganare la prostituzione, poiché oggi si chiamano escort quelle che in italica lingua si sono sempre dette "prostitute" per non volere usare espressioni più veraci, ma vi pare legittimo, utile e meritorio? Un governo che fa del merito la sua bandiera? Quale merito? Quello dell'alcova?

Se esistesse ancora quella che, tra mille ipocrisie, comunque era un termometro sociale, la morale pubblica, questa pubblicità sarebbe stata proibita prima che fosse.

Altra notizia una ventitreenne muore per un gioco erotico.

Ancora questa benedetta morale. Che c'entra la morale, la ragazza si voleva solo divertire. Ed è morta!

Con ciò non sono così folle da dire che ogni gioco del genere finisce in tragedia, ma è pure significativo che si debba arrivare a questo per divertirsi. Patologico mi sembra che sia patologico.

Se esistessero ancora i prodigi e le arti divinatorie, quando si capiva da un fatto il volere degli dèi (di Dio) di un Lui di Lassù, e si cercava (in mille modi, con mille nomi diversi, l'illuminazione per la strada giusta), si sarebbe detto che questo fatto avrebbe dovuto pure insegnarci qualcosa. Invece no. Scandalo, notiziola di cui parlare e spettegolare, nessun avvertimento valido da trarre.

 

Dove vai, Italia mia, così alla deriva. La nave è guidata da gente che non solo non capisce di mare ma soprattutto vende l'illusione di arrivare mentre già prepara le scialuppe per mettersi in salvo.

 

"Adda passa' 'a nuttata" diceva un grande De Filippo, sì, ma dipende molto da cosa lascia dopo dietro di sé.

Ultimo aggiornamento (Martedì 13 Settembre 2011 10:21)

 

LA RAI E LA SEVERA CACCIA AGLI EVASORI FISCALI

Lettera a cuore aperto indirizzata all'azienda Rai da un NON utente ma, comunque, cittadino di questo Paese.

 

Gent. azienda R.A.I, sede di Torino,

in data 9 settembre ho il piacere di trovare una lettera precedentemente giuntami e intitolata alla mia persona da uno dei vostri venerabili centri. Non nego che il contenuto mi era oscuro, né che pensassi, finalmente, a qualcosa di positivo, ma l'aprire la missiva per trovarvi quel che poi vi ho trovato l'ho trovato da Thriller del pomeriggio di uno dei vostri canali.

Mi spiego meglio: in questa lettera si invitava la mia persona, che non è negli elenchi abbonati RAI, a verificare se per caso avessi un televisore in casa e lo usassi per vederci canali della detta azienda SENZA PAGARE il famigeratissimo CANONE!

Per vero, una precedente parte avvetiva di considerare nulla la comunicazione qualora qualcun altro pagasse il detto canone in casa, ma a me ha fatto tanta impressione, questa comunicazione, che mi sento di non esimermi da una cortese quanto dovuta risposta.

In primis, dire ad un evasore che è evasore e, se scoperto, pagherebbe un'annosa mora, è talmente ridicolo ed imbarazzante che sembra di assistere alla formazione di uno di codesti decretini legge che il governo italiano attuale vara prima, modifica mille volte poi per poi arrivare a qualcosa di completamente opposto.

Se uno è evasore e vede la Rai ma non la paga, sa di essere in difetto. Qua in Italia tutti sappiamo di essere in difetto e penso che il mal di stomaco e il giramento di testa, se c'è stato, è appartenuto, solo per poco, alla precedente generazione poiché questa, che Voi, esimi reggitori delle pubbliche cose, avete così allevato.

Anziché minacciare bisognerebbe scovare e punire! Sarebbe "un inizio di redenzione per questo Paese", se cito bene un film dei giorni nostri.

Dopo di che vi è da considerare quanto di grottesco e fuori luogo ci sia in ciò: nell'andare buttando denaro pubblico per mandare questi "inviti alla conversione" (che, si intenda, serve più a garantire meglio i vostri stipendi che a un servizio pubblico più decoroso) piuttosto che pagare controllori che, vi assicuro, si ripagherebbero presto.

Ancora, pensate. Si fa la fila per pagare quella famosa televisione che manda in diretta le partite di calcio, le partite di calcio dico, cosa che un tempo amavo ed oggi né comincio ad avere repulsione, e ci sono tanti che non pagano Voi. Ci sarà un perché! Educazione? Può darsi, ma torniamo ad una critica precedente, la mia, invece, voleva essere un'ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, del dato significativo che la Rai ha perso tutto quello che aveva, negli anni precedenti. E non si parla solo di soldi, questa volta. La Rai, maltrattata, gestita male, incomprendibile, ha persone l'affetto della gente. Quel popolo italiano che per tanti anni sapeva di pagare un canone a dei professionisti non a strimpellatori della Domenica, né a principi Savoia in salsa "conduttore televisivo", né a donne dai generosi decolleté che non sanno cosa sia la grammatica.

Il vostro reclutamento è peggiore di quello della scuola. E va peggiorando, senza la necessità di vedere una stessa mano dietro questo apocalittico decadimento.

Vorrei farvi notare, in ultimo, che mettere una taglia sui piccoli evasori, su un poveretto che non paga il canone (COSA INGIUSTIFICABILE! SIA CHIARO, MA SI TRATTA DI 60 EURO ALL'ANNO) è una politica molto molto corta, perpetuazione di politiche più lontane, del potere di sempre. Far pagare al popolo per sé stesso e per gli altri.

 

ANDARE A BECCARE I VERI EVASORI, QUELLI CON LE CASE IN ITALIA E ALL'ESTERO CHE NON SOLO NON PAGANO CANONE RAI IN PIù PARTI MA CHE NON PAGANO NEMMENO TASSE SU APPARTAMENTI, VILLE E GRANDI PROPRIETA'.

Cosa volete da un popolo che avete prima sedotto con la ricchezza, poi affamato di cultura e infine ridotto a essere un vecchio attore di teatro per convincere l'Europa a non lasciarci affogare (IRONIA DELLA SORTE - stessa immagine degli immigrati che invece noi lasciamo in effetti morire - Fatti loro, giusto?).

 

Con ciò sarebbe più saggio capire qualcosa da questa crisi, dal fatto che senza questa crisi chi non pagava il canone avrebbe continuato a non farlo.

 

So che la Rai si è tinta di rosa, ultimamente, e per la prima volta così fortemente. Vorrete Voi sia questo il motivo di tanta galanteria, spendere ciò della carta e l'invio, nell'illusione che un evasore vi paghi? Non è da credere, ma pure voglio crederlo! E sia! Diciamo che Lorenza Lei, Direttore Rai da poco, abbia voluto usare la via della persuasione. Che questa volesse essere una carezza al furfantello.

Se non funzionasse, valutate il mio un consiglio sincero: la migliore carezza sarebbe un più giusto esempio e la migliore persuasione una nuova morale, pubblica e privata, perché chiunque viva in Italia deve lottare prima di tutto con questo, con la propria morale.

 

P.S. - COME VEDI, CARA RAI, IL PROBLEMA NON SONO IO MA TU E NON TU MA LORO!

Auguri, per una pronta rinascita!

Ultimo aggiornamento (Venerdì 09 Settembre 2011 16:03)

 
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