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Storia della mia famiglia


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Questo ho sempre creduto: la famiglia Dioguardi ha un cognome evidentemente augurale, presumibilmente nato in epoca medievale.  E ho sempre crreduto fosse nato come benedizione popolare per un cavaliere benefattore. Un mio amico, invece, sosteneva che fosse l'augurio dato ai bambini trovatelli.

Un giorno, quasi per caso, invece, mi imbatto su internet in un documento duecentesco in cui si parla di tale famiglia Dietiguardi (divenuta in seguito, per sincope, Dioguardi).



DIETIGUARDI

Anni in cui sono stati ritrovate citazioni in fonti storiche:

1210- 1225 - 1228 - 1236 - 1255/56 - 1260 - 1268 - 1276 - 1280 -1289 - 1307 - 1323 - 1462 - 1463 - 1695

 


Questo cognome era presente a Camaldoli nel 1183, a Firenze dal 1201 e ad Arezzo dal 1203. Molto diffuso, però, risulterà nel Senese (clicca qui).

 

Firenze

Arezzo


1210 - Il 14 Aprile 1210  un Dietiguardi del fu Orecchia, presso la Badia dei vallombrosiani di Passignano, fa una donazione, dinnanzi a Giovanni giudice dell'imperatore Ottone (clicca qui).

 

Badia di Passignano


1225 - Un Dietiguardi figlio del fu Bandino è citato in una pergamena conservata nel Diplomatico in data 13 Gennaio 1225;

parimenti, un Dietiguardi di Maestro in data 7 marzo 1249 (clicca qui). A Siena e nel Senese (principalmente a San Gimignano) risultano tracce storiche numerose della famiglia Dietiguardi i quali avevano anche una posizione di relativo prestigio.

 

Siena


1228 - Tra il Luglio e l'Agosto alcuni Pisani giurano di mantenere l'alleanza fatta con Siena, Pistoia e Poggibonsi.

A Pisa risultano tre Dietiguardi: un arcarius (tesoriere), un pellicciaio e un altro di cui non si specifica la mansione, forse perché poco prestigiosa.

 

Pisa

 

1236 - In un atto notarile redatto a Firenze si parla di un Dietiguardi calzolaio (clicca qui, vedi alla voce Guardi-Guarducci).

Questo atto è citato spesso dagli specialisti della storia della lingua italiana come uno dei primi esempi scritti di volgare.

 

Firenze

 

 

 

 

1255-56 In un documento che parla dell'acquisto di una terra nell'Empolese da parte di tale Provenzano, c'è la mediazione di un Dietiguardi (clicca qui).

 

 

 

1260 - Nel Libro di Montaperti ci sono diciotto occorrenze del cognome Dietiguardi. Forse la più importante è alla data del 19 Luglio, allorché si parla di Jacopo Dietiguardi, rettore della chiesa di Santo Stefano di Lucolena a Greve in Chianti, Fiesole, Firenze.

Il 22 Novembre 1260 un Buonsignore Dietiguardi è tra i testimoni di una donazione (clicca qui).

 

 

 


 

1266 - Il 28 Aprile 1266 viene ricompensato con 25 lire un senese Diede Dietiguardi che, entrato per affari a Grosseto, allora ribellatasi e passata al Papa, fu ferito dai Grossetani per avere compiuto un atto eroico.

Infatti i Senesi stavano assediando la città ed egli, salito sulle sue mura, si era svestito dell'armatura, mostrando lo stemma del comune di Siena e incitando i propri concittadini a "cepere terram". (clicca qui).

 

 

 

 

 


1268 - Il 9 Novembre 1268 Benuccio Rustichelli di Grosseto dona all'abate Raniero, del Monastero di San Galgano, le sue proprietà. Tra di esse una casa a Grosseto confinante con Brunaccio Dietiguardi (clicca qui).

 

 

 

 

 

 

 


1276- Un Dietiguardi di Bertoro di Serre è citato nel Diplomatico in data 12 Marzo 1276 (clicca qui).


1280 - Il 10 Dicembre 1280 un Ruggero del fu Dietiguardi è notaio a San Gimignano e redige le carte di una compravendita (clicca qui).

 

 

 

 

 

1289 - Il 24 Aprile 1289 si citano in una pergamena i figli di Piero Dietiguardi dal Poggio di San Michele di Valecchio, Castelfiorentino (clicca qui).

 

 

 

1307 - Nel Marzo 1307 si cita un Dietiguardi come console del comune di Linari, nei pressi della Badia di Passignano, tra San Gimignano e Colle Val d'Elsa (clicca qui).

 

 

 

1323 - Il fabbro Nutus Dietiguardi, di Borgo San Lorenzo ma poi residente a Firenze, dona PER LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO un letto intessuto all'ospedale di Borgo San Lorenzo "con l'ummagine a somiglianza della maestà di Dio".  (clicca qui)

 

 


1462 - Un Michele di Iacopo Dietiguardi è tra gli eletti dai Sangiminesi per trattare con i Colligiani il pagamento di una tassa da loro dovuta (clicca qui).


1463 - Parlando del pittore Benozzo Gozzoli, il quale arriva quest'anno a San Gimignano per scampare alla peste di Firenze, si dice che gli fu dato lavoro di affrescare la chiesa di Sant'Agostino. Il dotto monaco che avrebbe ispirato il ciclo aveva ricevuto il patronato della cappella maggiore della chiesa dalla famiglia Dietiguardi (clicca qui).

 

 


1695 - Il padre Giovanni Vincenzio Coppi nei suoi Annali, memorie et homini illustri di San Gimignano (1695) (clicca qui) parla di un Michele Dietiguardi al quale vengono confiscati i prodotti delle sue terre per la durata di una guerra locale.

 

 

 

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Alla fine delle mie ricerche ho fatto una considerazione di tipo filologico: se il cognome Dietiguardi è presente a Camaldoli dal 1183 ed è documentato da una fonte diretta dal 1210 a Passignano non vuol dire che esso non sia giunto in Toscana, anziché esservi nato.

Perché la locuzione die-ti-gwardi (clicca qui, cerca voce Dietiguardi) è formata da un die (dje) che è parola più franca (francese) che latina, dal pronome personale debole italiano ti e da una voce verbale barbara e germanica comunque a quel tempo già radicata nel territorio italiano.

Derivando dal latino si sarebbe dovuto dire Deu(s)tiguardi o Deotiguardi ma non Dietiguardi.

Dunque, il mio sospetto è che mercanti francesi (o toscani che avevano rapporti commerciali con la Francia) sia stati i primi ad avere in dote questo cognome.

Il prestigio del francese all'epoca, per motivi letterari e politici, è noto a tutti. L'irrintracciabile è se questo cognome possa in effetti essere nato Oltralpe e potesse essere portato qui in seguito.

 

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In un forum, poi, si legge che la famiglia Dietiguardi, precedentemente, avrebbe avuto addirittura un altro cognome e questo aprirebbe scenari inediti.

I Dietiguardi si sarebbero chiamati De' Magni (clicca qui).

 

Questa, però, è tutta un'altra storia...

 

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9 Gennaio 2016

Ciò che credevo irrintracciabile ha trovato, invece, una sua strada.

Guardare in francese si dice suivre o regard.

Ho cercato e trovato un cognome Dieuregard e uno Dieumeregard.

 

DIEUREGARD

1640 - 1683 - 1837 - 1849 - 1914

Charles Dieuregard è nato nel 1640 a Buironfosse, nella regione francese della Piccardia, al confine con il Belgio (clicca qui).


Una Dieumegard Marie nasce nel 1683 nel piccolo comune di Frontenay Rohan Rohan, vicino Niort tra Poitiers e La Rochelle (clicca qui).

Marie, figlia di Jean e Marie Debonnais, ebbe una sorella tre anni dopo. Nel 1686, infatti, nacque Magdaleine (clicca qui).

Sono diversi, comunque, i Dieumegard nella zona, tra il 1683 al 1870 (clicca qui).

Il 17 Ottobre 1837 a Terves, comune a 87 chilometri da Frontenay Rohan Rohan, si sposano Louis Jacques Bithaudeau e Marie Celeste Girard. La madre di lui è Marie Dieuxmegard (interessante notare l'aggiunta della x) (clicca qui).

 

Il 18 Settembre 1849, sempre a Terves, si sposano Pierre Jourdan e Marie Prudence Cadu. Sempre la madre di lui è una Diexmegard, Louise. (clicca qui).

In un testo del 1914 dal titolo Il romanzo dei nomi. In questo testo pare che il cognome si trovi a Parigi.

C'è una via a Parigi dedicata a questo cognome, rue Diemegard, nel dipartimento de la Seine- Saint Denis, vicino la stazione metro Garibaldi, nel quartiere di Saint Ouen.

 

Il fascino di scoprire che si viene da molto lontano non finirà mai...